Nessuno vuol far cadere il governo, visto che in questo momento non c’è alcuna convenienza per i contendenti. Ma la partita Tav continua a infiammare tanto Matteo Salvini quanto Luigi Di Maio, arroccati sulle rispettive posizioni e senza nessuno che faccia da intermediario, tentando di portare le due parti a una mediazioni. I tecnici dei ministeri Trasporti e Tesoro, spiega l’Huffington Post, sono stati allertati. In queste ore è in corso un contatto continuo in un passaggio frenetico di documenti, dati e tabelle: “Stanotte si lavora a oltranza”.
Dall’altra parte Salvini ha chiamato i suoi tecnici. Coloro che questa sera alle 20.30 varcheranno il portone di Palazzo Chigi con il compito preciso di smontare punto per punto l’analisi costi benefici fortemente negativa redatta dalla commissione guidata da Marco Ponti. I due vicepremier sono consapevoli che, mai come in questo frangente, devono dare fondo a tutte le loro capacità di trovare la sintonia che in tante altre occasioni si è verifica togliendoli da situazioni imbarazzanti.
In questo contesto il premier Conte è l’avvocato dell’arbitrato ma anche per un mediatore come lui avvicinare i due bordi dell’abisso non è impresa agevole. Sia Salvini sia Di Maio devono parlare al loro elettorato e in più il capo politico M5s deve rispondere ai consiglieri di Torino in subbuglio perché le loro radici sono ben ancorate nella lotta all’Alta velocità.L’analisi dettagliata del dossier costi benefici andrà avanti a oltranza. E bisognerà trova la quadra che Salvini chiede che venga raggiunta entro stasera. Conte in realtà ha preso tempo fino a venerdì. La nottata, però, si preannuncia molto lunga.
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