Contrari alla Tav Torino-Lione, contrari anche all’ipotesi di un referendum per lasciare ai cittadini la possibilità di scegliere. Lo ha detto senza troppi giri di parole il presidente della Camera Roberto Fico, sostenendo come il Movimento Cinque Stelle non possa che essere avverso per natura al completamento dell’alta velocità, visti gli impatti economici e sul territorio, e rimarcando in questo le differenze con una Lega che invece è al fianco degli industriali del nord, nel calderone del partito del “sì”.
“Bisognerebbe innanzitutto chiarire di che tipo di referendum parliamo – ha spiegato Fico sulle pagine del Fatto Quotidiano – E comunque per la Costituzione per indirne uno servono 500 mila firme e se accadesse non avrei nulla da dire. Piuttosto avrei da dire se il Movimento appoggiasse un referendum sul Tav, questione che non ha mai lontanamente posto. Il M5S è costituzionalmente contrario a quest’opera. Ricordo che la prima riunione nazionale dei mett up venne fatta nel 2005 a Torino per unirsi alla protesta No Tav”.
Un sì al referendum? “In questi 14 anni non è mai stata ventilata una posizione del genere. Il Movimento si era preso la responsabilità di annullare l’opera, in quanto la riteneva un’involuzione e non un progresso dopo aver analizzato di tutto e di più sul Tav”. Fico è da sempre considerato uno degli esponenti pentastellati più vicino a Beppe Grillo, con il quale ha un profondo legame rafforzato negli anni.
Non a caso, Fico come Grillo insiste su tematiche come il recupero dell’acqua pubblica: “Su un bene essenziale serve la migliore legge possibile. Altrimenti sarebbe un grande problema politico”. .. I beni comuni sono essenziali per la vita e lo sviluppo dell’essere umano. E tutelarli è quanto mai urgente. Privatizzare l’acqua è come privatizzare l’aria: su ciò che serve per vivere non si può fare profitto”.
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