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Telefonia, gennaio nero: ecco la mappa dei rincari e cosa possono fare gli utenti

Telefonia: rincari a raffica. A quanto pare sarà un gennaio decisamente nero. Ma quali saranno gli operatori che faranno scattare gli aumenti? Vediamolo insieme.

Gennaio, scattano i rincari

Arrivano in blocco rincari, che scatteranno in vari giorni del mese, per i clienti di tutti gli operatori. Gennaio segue per altro un dicembre pure denso di aumenti e non deve sorprendere: da sempre gli operatori scelgono le festività – attenzione quindi anche ad agosto – per fare i rincari. Quelli che un eufemismo burocratese chiamano “modifiche unilaterali di contratto”. O, ancora più criptico, “rimodulazioni”.
La sola difesa per gli utenti è quindi avere proprio quell’attenzione che gli operatori sperano non ci sia, durante le vacanze. Attenzione nel recepire i rincari e tempismo nell’attivarsi per trovare un’offerta più economica. Quest’anno, poi, si annuncia più aspro del solito per gli utenti. Ricavi e profitti degli operatori sono al minimo storico, secondo i dati Asstel di novembre scorso (nel 2022 il saldo di cassa è stato per la prima volta negativo, a meno 3,8 miliardi e il consuntivo 2023 non si prevede più felice).
Ecco perché gli operatori, per migliorare i conti, ora sempre più spingono sulla cessione di infrastrutture e su possibili fusioni aziendali; e, appunto, sui rincari tariffari. L’associazione consumatori Assoutenti, in una stima di fine dicembre, valuta questi ultimi pari a 770 milioni di euro o 60 euro l’anno per utenti di telefonia.
Gas, le bollette di dicembre in calo del 6,7% grazie all’autunno “caldo”.

Ecco la mappa dei rincari

Il record di gennaio spetta a Fastweb, fino a 4,49 euro di rincaro per alcuni utenti di rete fissa dal primo gennaio. Vodafone dal 13 gennaio e Wind Tre dal primo gennaio rincarano di circa due euro al mese alcune offerte. Attenzione perché un pari rincaro è arrivato su altre offerte Vodafone anche a metà dicembre. Il prossimo appuntamento con l’aumento, per WindTre, sembra marzo: più 2 euro al mese per alcune offerte di rete fissa.
Tim a gennaio di preciso aumenta solo il costo della fattura cartacea, da 3,90 a 4,95 euro, ma a dicembre l’avevo fatto su varie offerte di rete fissa, da 1,99 a 5,4 euro al mese.

Nel giro dei rincari c’è anche PosteMobile (il principale mobile virtuale italiano): da gennaio aumenta Casa Web da 19,90 a 22,90 euro al mese.

Che cosa si può fare?

L’utente deve stare attento, controllando l’arrivo di sms e annunci rincari in fattura. Da quel momento ha 30 giorni per fare una disdetta gratuita. Rispetto a normali cambi operatore, insomma, in caso di “modifica unilaterale del contratto” almeno evitiamo i costi di disdetta previsti da contratto. Resta l’obbligo di continuare a pagare le rate per modem e smartphone presi insieme all’offerta.
Poi comunichiamo all’operatore – anche semplicemente via call center – che rifiutiamo il cambio contrattuale. Possiamo poi decidere se dismettere del tutto quella linea (se non ci serve e non vogliamo conservare il numero) oppure fare un cambio operatore. Possiamo usare comparatori per trovare quella più economica. Teniamo conto che di base sul mobile i costi inferiori sono con operatori virtuali o con Iliad che mantiene inalterate le sue offerte; fanno eccezione alcune tariffe speciali che i principali operatori destinano a chi lascia un virtuale o Iliad.
Sul fisso possiamo sfruttare alcune promozioni che riducono per uno o due anni il canone, finite le quali potremmo di nuovo cambiare operatore. Consideriamo sempre però se cambiare vale la pena. Per evitare il rincaro annunciato dal nostro operatore, dovremo mettere conto un costo iniziale di passaggio (cambio sim, attivazione…) che solo in alcuni casi è gratuito, più il tempo perso per la burocrazia. ale la pena però, sempre, chiedere al nostro operatore di mandarci solo via mail le fatture. Oltre a evitare i costi del cartaceo, faremo bene all’ambiente.