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Toni Capuozzo sulla strage di Bucha: “Hanno chiamato la tv ma non la Croce Rossa”

Toni Capuozzo da qualche giorno si trova al centro di furiose polemiche. Il giornalista 73enne è infatti uno dei pochi ad avere forti dubbi sulle reali responsabilità della strage di Bucha, in Ucraina. Secondo l’ex vicedirettore del Tg5 gli assassini potrebbero essere proprio i membri delle forze speciali di Kiev, mentre la tesi ufficiale dei Paesi occidentali scarica tutta la colpa sui soldati russi. Ma Capuozzo, ospite di Paolo Del Debbio a Dritto e Rovescio, non cambia idea.

Toni Capuozzo

“Il 30 marzo lo avete visto il sindaco che parla felicemente, orgoglioso della liberazione della città. – Toni Capuozzo ricostruisce i giorni precedenti alla strage di Bucha – Non dice una parola sui morti. Sorride così e ha a poche centinaia di metri i morti per strada? A Bucha si presenta uno che curiosamente è un russo, ricercato in Russia perché sospettato di avere ucciso due immigrati davanti a una bandiera nazista. Si fa chiamare Bozman ed è lui che il primo aprile partecipa ad una operazione, la guida probabilmente, che viene annunciata da un giornale ucraino che dice che la polizia ha mandato reparti speciali per detonare eventuali trappole esplosive e per fare repulisti di collaborazionisti, traditori e sabotatori”, rivela il giornalista.

“Io penso che quei morti fossero proprio quelli. – prosegue Toni Capuozzo – Questo non toglie che ci siano altri crimini commessi lì attorno. Ci sono le immagini di soldati russi catturati, sgozzati e finiti con un colpo di mitra. Credo che Bucha sia un cimitero dei crimini di entrambi. Però adesso ci sarà un’inchiesta dell’Onu. Non è stata chiamata subito la Croce rossa internazionale, eppure era a Kiev. Venne chiamata subito la televisione. Perché non si possono avere dubbi. Perché stanno costruendo un’opinione pubblica da guerra. E in guerra non puoi criticare o indebolire il tuo Paese. E appena dici qualcosa di diverso è intelligenza col nemico”.

“Possiamo dire che in Ucraina stanno succedendo crimini uno dopo l’altro per colpa dell’invasione russa. – denuncia Capuozzo – Che il modo migliore per fermarli è fermare la guerra. Ma per fermarla bisogna fare dei negoziati rinunciando ognuno a qualcosa. Draghi ha detto ‘o la pace o il condizionatore’. Avrebbe dovuto dire ‘o la vittoria o il condizionatore’ perché se si fa la pace abbiamo di nuovo il gas. La verità è che vogliono fare una guerra che duri abbastanza a lungo da far crollare Putin. Ma siccome è sempre finita malissimo, sono preoccupato che una lunga guerra rischi di costare a tutti perché la Russia ha migliaia di bombe atomiche. Quindi ci stiamo preparando ad andare in guerra. Nessun dubbio per favore”, conclude.

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