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Turchia, l’era del sultano non è ancora finita

Erdogan vittoria elezioni Turchia

Recep Tayyip Erdogan, l’attuale presidente della Turchia, ha conservato la sua presa sul potere, aggiudicandosi una vittoria nelle elezioni presidenziali del paese, e rimarrà al comando fino al 2028. Nonostante i dati contrastanti trapelati nel pomeriggio, Erdogan ha mantenuto un vantaggio decisivo durante l’intero processo di spoglio dei voti.

I candidati al ballottaggio erano Kemal Kilicdaroglu, candidato dei principali partiti di opposizione, e il presidente uscente, Erdogan. Il margine tra i due si è progressivamente assottigliato durante il conteggio dei voti, ma alla fine Erdogan è stato riconfermato alla presidenza con il 52,1% dei voti. Questo risultato assicura al leader turco il potere per un altro quinquennio.

“La nostra gente ci ha dato fiducia ancora una volta. Solo la Turchia ha vinto oggi”, ha detto Erdogan, rivolgendosi alla folla a Kisikli, sulla sponda anatolica di Istanbul. Queste parole risuonano fortemente, sottolineando l’importanza del mandato affidato al leader turco dalla popolazione.

L’affluenza alle urne per il ballottaggio ha superato l’85%, secondo i dati diffusi dalla tv di Stato Trt. Un risultato, seppur robusto, in leggero calo rispetto al primo turno delle elezioni presidenziali, quando l’affluenza aveva sfiorato il 90%.

La vittoria di Erdogan segna un altro capitolo nel regno indiscusso del leader, la cui gestione del paese ha suscitato lodi e critiche. Nonostante le sfide politiche ed economiche, Erdogan continua a mantenere un forte controllo sul paese, dimostrando ancora una volta la sua capacità di rimanere al comando in un ambiente politico altamente competitivo e polarizzato.

Tuttavia, le sfide non sono finite per Erdogan. La riconferma lo costringerà a navigare attraverso una serie di problemi politici ed economici complessi che la Turchia deve affrontare. Come il presidente gestirà questi problemi nel suo nuovo mandato sarà cruciale per la stabilità del paese nei prossimi anni. Non c’è dubbio che gli occhi del mondo saranno puntati su di lui.