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Tutte le fake news della Lega sulla legge Zan, smontate

Mentre nel mondo si celebra la Giornata internazionale contro l’omotransfobia, continua a tenere banco in Italia l’istituzione della cosiddetta legge Zan, il cui iter è al momento bloccato in Senato dopo l’approvazione alla Camera. Proprio in queste ore, la senatrice del Movimento Cinque Stelle Alessandra Maiorino ha voluto rilasciare un’intervista a Fanpage per chiarire quali fake news girano attorno al provvedimento, ancora osteggiato da una parte del centrodestra italiano. Facendo così chiarezza su cosa effettivamente comporterebbe la sua approvazione.

Tutte le fake news della Lega sulla legge Zan, smontate

“Abbiamo già raccolto le firme sufficienti per chiedere che la legge passi direttamente in Aula, e lì ciascun partito giocherà a carte scoperte”. Primo luogo comune errato in merito, ha spiegato Maiorino, è che “i reati previsti dalla legge Zan siano già puniti dal nostro ordinamento”: “Chi usa questa argomentazione mente, perché è vero che le aggressioni fisiche sono già punite dal nostro ordinamento, ma se una persona omosessuale viene picchiata in quanto omosessuale quello non un ‘futile motivo’, ma è un crimine d’odio contro un’intera comunità. Quindi così come è prevista l’aggravante e il reato di razzismo viene introdotto lo stesso principio per l’identità di genere e l’orientamento sessuale”.

Sulla presunta limitazione della libertà di opinione invocata dalla Lega invece, ha spiegato Maiorino, “la propaganda di idee, che viene sanzionata se queste sono fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico (articolo 604-bis), non è stata estesa dal ddl Zan alle idee legate a sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità. Salvini dovrebbe leggere la legge. Noi abbiamo escluso la propaganda di idee. Quindi ciascuno può continuare a dire ciò che pensa, a meno che non istighi fattivamente all’odio”.

E le lezioni “gender” di cui parla sempre la Lega? “Ricordiamo a Salvini che esiste l’autonomia scolastica, nessuno può imporre programmi alle scuole. In questa legge si dice esplicitamente che le scuole possono attivare percorsi di educazione al rispetto se concordati con il genitore nel piano dell’offerta formativa e nel patto educativo a inizio anno. Quindi non ci sarà nessuna ‘teoria gender’ che pioverà sulle scuole” ha aggiunto la senatrice penstellata.

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