Tanti giovani in piazza, in ogni parte del mondo, per sconfiggere un nemico comune: quella che i media hanno già ribattezzato “crisi climatica”, il surriscaldamento dell’atmosfera che sta stravolgendo gli ecosistemi e minacciando la salute di milioni di cittadini. Questo il senso dell’iniziativa Fridays for Future, resa popolare su scala globale dalla 16enne svedese Greta Thunberg e arrivata anche in Italia, con gli studenti di scuole medie e superiori in piazza per chiedere alla politica di focalizzarsi su un problema troppo a lungo ignorato.
Lo sciopero della ragazza, infatti, si è trasformato in un appuntamento fisso: tutti i venerdì si è presentata di fronte alla Camera di Stoccolma con il cartello “Sciopero della scuola per il clima”. Un’avventura condivisa attraverso Twitter e Instagram con aggiornamenti costanti e che ha subito fatto presa sul popolo della rete, che ha eletto Greta a idolo indiscusso. Il caso ha ispirato suoi coetanei su scala internazionale, dando il via a 300 manifestazioni simili in 30 paesi in tutto il mondo.
Nel dicembre 2018, la Thunberg è stata invitata a parlare a COP24, il vertice delle Nazioni unite sul clima che si è tenuto a Katowice (Polonia), lanciando un atto di accusa contro le “ipocrisie” dei leader presenti e insistendo per la stesura di un piano di azione collettivo. Da allora Fridays for future è cresciuto fino alla mobilitazione globale del 15 marzo. Greta è tra i nomi candidati al Nobel per la Pace nel 2019.Per il 15 marzo sono in programma 1659 eventi sparsi per tutto il mondo, Italia compresa. La richiesta comune è quella di cambiare l’atteggiamento nei confronti del pianeta prima che sia troppo tardi e che il cambiamento climatico provochi danni irreperibili.
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