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Ucraina, Budapest blocca aiuti Ue a Kiev: ecco cosa rischia la Meloni

Giorgia Meloni rischia di finire in un vicolo cieco. A infilarci il suo governo potrebbe essere la decisione presa nelle scorse ore proprio da un governo ritenuto amico: quello ungherese guidato da Viktor Orban. L’Ungheria ha infatti deciso di bloccare l’ultimo pacchetto previsto di aiuti all’Ucraina da parte dell’Unione europea. Un veto che rischia di provocare una situazione di stallo e confusione a Bruxelles. Se lo scontro non dovesse rientrare nel giro di due settimane, i fondi del Pnrr destinati a Budapest verrebbero bloccati.

Budapest blocca gli aiuti Ue all’Ucraina

Adesso sarà necessario un voto a maggioranza qualificata nel Consiglio europeo. E il voto italiano, insieme a quello di altri Paesi considerati sovranisti, potrebbe risultare decisivo. Ore di trepidazione si vivono dunque a Palazo Chigi. Il rischio è anche quello di vedere il governo Meloni finire in una black list se dovesse dare ragione all’amico Orban.

Scendendo nei particolari, nella giornata di ieri il governo ungherese ha bloccato l’adozione da parte dell’Ecofin (la riunione dei ministri finanziari dell’Ue, ndr) del piano di prestiti da 18 miliardi di euro destinati all’Ucraina. La replica di Bruxelles è stata però durissima: se insisterà con il suo veto, Budapest non riceverà i 5,8 miliardi di euro di fondi del Pnrr e si vedrà congelare i fondi di coesione del valore di 7,5 miliardi, tra l’altro già sospesi da qualche mese per il mancato rispetto dello Stato di diritto.

“Le notizie di oggi sono fake news. – si giustifica così il premier ungherese Viktor Orban – L’Ungheria è pronta a fornire assistenza finanziaria all’Ucraina, su base bilaterale. No veto e nessun ricatto”, ma solo l’intenzione di evitare che il debito comune europeo schizzi alle stelle. Secondo Bruxelles, però, questo atteggiamento dimostrerebbe l’intenzione di Budapest di mostrarsi vicina e solidale alla Russia.

“Il raggiungimento del compromesso con l’Ungheria è fondamentale per sbloccare i fondi europei per l’Ucraina, la tassazione globale minima e ovviamente il Pnrr ungherese. La conclusione positiva della vicenda è oggettivamente nell’interesse di tutti”, prende intanto posizione il ministro italiano dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Comunque sia, se il governo Meloni non voterà contro Orban nel voto a maggioranza qualificata previsto in Consiglio europeo, rischia di finire anche lui nella cosiddetta black list di Bruxelles.

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