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Ucraina, l’agghiacciante confessione di due miliziani Wagner: “Abbiamo ucciso bambini”

La notizia è tutta da verificare, visto che proviene da una fonte considerata non proprio amica di Vladimir Putin. Ma, secondo quanto si apprende, due miliziani del Gruppo Wagner, al servizio di Mosca in Ucraina, avrebbero confessato all’organizzazione russa per i diritti umani, Gulag.net, di aver ucciso anche dei bambini durante le offensive contro le città di Soledar e Bakhmut.
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Gruppo Wagner Ucraina bambini

Il Gruppo Wagner avrebbe ucciso bambini in Ucraina

I due miliziani del Gruppo Wagner, il cui capo è Yevgeny Prigozhin, sarebbero stati arruolati nell’esercito privato russo tramite il reclutamento forzato avvenuto nelle prigioni della Federazione russa. Uno dei due uomini, che di nome fa Azamat Uldarov, ha dichiarato di aver “sparato alla testa a una bambina di 5 anni. Ho eseguito l’ordine con questa mano. Ho ucciso i bambini. Compresi i bambini di cinque anni”.

Anche l’altro militante del Gruppo Wagner fatto prigioniero in Ucraina, Alexei Savichev, avrebbe confessato i suoi crimini di guerra di fronte al fondatore di Gulag.net, Vladimir Osechkin. I due avrebbero ucciso una ventina di bambini facendo esplodere una fossa comune in cui si trovavano 50 prigionieri ucraini feriti. Tra loro anche diversi minori di cui gli uomini di Prigozhin non avrebbero avuto alcuna pietà.

Anche durante la “pulizia” dei palazzi che si trovano nei territori dell’Ucraina conquistati dall’esercito di Mosca, aggiungono i due militanti del Gruppo Wagner, non sarebbero stati risparmiati nemmeno i bambini. E inoltre, precisano, l’ordine di non lasciare nessuno in vita soprattutto nella città di Bakhmut, sarebbe arrivato direttamente da Prigozhin. A Soledar, invece, secondo il racconto di Savichev, “tutti coloro che hanno più di 15 anni dovevano essere fucilati in una volta sola. Senza una parola. Sono state uccise 20-24 persone. Di cui 10 avevano 15 anni. Gli ucraini di 15 anni difficilmente possono essere definiti civili”, ha poi concluso il miliziano Wagner denunciando anche le minacce di morte subite se avesse rivelato quanto accaduto ai giornalisti.
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