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Ucraini senza green pass, Gismondo contro Sileri: “Diritti valgono per tutti”

Pierpaolo Sileri annuncia che il Super green pass non sarà necessario per i profughi ucraini che arrivano in Italia. Ed è polemica. Prima da parte del popolo no vax sui social network, e poi di alcuni virologi come Maria Rita Gismondo e Mauro Pistello che si oppongono a questa disparità di trattamento tra italiani e stranieri.

“Lo status di rifugiato consente l’accesso alla nostra sanità. – dichiara Sileri a Rai Radio1 – Oggi o domani uscirà la circolare del nostro ministero, verranno fatte tutte le procedure, compreso il tampone per chi arriva e verrà offerta loro la possibilità di vaccinazione”. Il sottosegretario precisa anche che lo status di rifugiato “non prevede l’obbligo del Super green pass. È chiaro che noi offriremo la vaccinazione, ma quello che serve alle persone che giungono da noi ora è un abbraccio”. Per quanto riguarda poi l’utilizzo da parte dei profughi di treni o bus “si procederà ad un controllo mediante tampone”, puntualizza.

“Braccia aperte agli ucraini che hanno sicuramente bisogno di essere accolti. – commenta la vicenda Maria Rita Gismondo – Ma bisogna aiutarli garantendo massima sicurezza a loro e a noi, e senza lasciare che diritti diversi valgano per persone che vivono sullo stesso territorio. Per questo è giusto che si preveda immediatamente un’immunizzazione con le stesse regole in vigore per i cittadini italiani in ottica Super green pass. Le mie osservazioni restano come sempre di tipo virologico-epidemiologico, e non politico”, conclude la virologa.

Maria Rita Gismondo durante il convegno ‘Covid-19 in Italia, tra informazione scienza e diritti’ al Senato (Roma – 2020-07-27, Luigi Mistrulli)

Sulla stessa linea deLla Gismondo si pone Mauro Pistello, direttore Unità di Virologia Azienda ospedaliera universitaria di Pisa. “Chi arriva in Italia deve necessariamente rispettare le regole e questo vale anche per il green pass. – sottolinea Pistello – Soprattutto poi se parliamo di profughi che arrivano da un Paese dove la copertura vaccinale anti-Covid è circa del 30%. Dobbiamo essere sicuri che non arrivino positivi in Italia e poi a chi non è vaccinato deve essere data l’opportunità di vaccinarsi. Ma devono sapere che qui c’è il green pass e dovranno adeguarsi”.

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