Un Paese al quale l’Italia ha strizzato l’occhio più volte in passato, con Matteo Salvini a scattarsi raggiante foto insieme a Viktor Orban. L’uomo che ha trasformato l’Ungheria in una sorta di “regime”, condannato anche dal Parlamento Europeo. E che è stato raccontato, attraverso le pagine dell’Huffington Post, dal sindacalista dei metalmeccanici Balázs Babel: “Qui non c’è violenza, non ci sono prigionieri politici, la polizia non carica mai i manifestanti”, ammette il sindacalista. “Ma chi si espone contro il governo e magari riesce anche ad acquisire una certa fama, diventa subito oggetto di una campagna di fango da parte dei media quasi tutti filo-governativi…”.
“Quest’inverno abbiamo avuto ben 5 scioperi nel settore auto – prosegue il sindacalista – Non si era mai visto prima, tanto che il 2019 è stato definito l’anno degli scioperi. Ma questo non significa che il potere di Orban si stia sfaldando”. Il premier ungherese ha incontrato di recente ancora una volta Salvini, deciso a portare il leghista in un’alleanza con il Ppe dopo le europee.
All’interno della sua nazione, però, “democrazia” sembra essere una parola sconosciuta: “Ha messo su un sistema clientelare – spiega Tibor Meszmann, ricercatore dell’Accademia del gruppo di sociologi ‘Helyzet’ – che copre i settori che maggiormente dipendono dai fondi pubblici, anche europei, ma anche il settore privato, i pensionati e qualsiasi ambito professionale. I suoi ‘cannoni’ sono i media: li ha usati per sbaragliare la protesta dei medici otto anni fa. Questo è un regime che usa metodi molto sottili ma molto efficaci”.Orban, il politico che ha stregato Matteo Salvini. Chi è davvero il leader ungherese