Vai al contenuto

Un’azienda cinese dona all’ospedale di Milano 80 mila guanti e mille tute

Un momento difficilissimo, quello che l’Italia sta vivendo in queste ore. Impegnata in una lotta, quella alla diffusione del coronavirus, che si fa sempre più complicata. In situazioni così, per fortuna, non mancano i gesti di coraggio e solidarietà, con testimonianze che arrivano in ogni angolo di un Paese dal cuore grande. Tra le tante iniziative, una in particolare ha colpito l’attenzione degli utenti sui social, che l’hanno subito sottolineata con commenti entusiasti e ringraziamenti accorati.

Fabio Ye, cittadino cinese che da anni vive a Milano, ha deciso di fare qualcosa per l’Italia tramite la sua associazione, la Milano Zhejiang China Friendship Onlus. Un aiuto all’ospedale del capoluogo lombardo che si trova a vivere giorni complicati, con i malati che non accennano ancora a diminuire: “Abbiamo donato 1.000 tute protettive e 80 mila guanti monouso all’ospedale Sacco, quello che in questo momento ha più bisogno di noi per fronteggiare l’emergenza del coronavirus in Italia”.Ye ha spiegato attraverso le pagine della testata Open la sua scelta: “Io da due settimane non mi muovo di casa, sono uscito solo per portare tutta questa merce all’ospedale e, mentre ero in macchina, ho notato che qualcuno faceva persino festa al parco. Così non va bene, noi siamo preoccupati, abbiamo paura ed è il momento di fidarsi del governo italiano, di ascoltare quello che ci dice. Cari italiani, non dovete uscire di casa, basta sottovalutare il problema”.“È vero, questa è la prima volta per tutti – ha aggiunto – però non possiamo permetterci di essere irresponsabili o incoscienti. Solo stando a casa, tutti insieme, potremmo avere un futuro”. Sulle rivolte dei detenuti che hanno agitato il Paese, Ye ha invece spiegato: “Hanno fatto bene a vietare i colloqui perché chi viene da fuori potrebbe portare il virus all’interno delle carceri, come già accaduto da noi in Cina”.

L’appello di Giorgia, malata di tumore: “Restate a casa, fatelo anche per me”