
Una serata di fine agosto si è trasformata in tragedia per la provincia di Verona, dove un incidente stradale ha causato la morte di un centauro. L’episodio si inserisce nel contesto di un aumento degli incidenti nelle ore serali, soprattutto sulle strade extraurbane, mettendo nuovamente in evidenza i rischi legati alla circolazione su due ruote.
Le statistiche evidenziano un incremento della pericolosità per i motociclisti, ma dietro i numeri si celano storie di vite spezzate e comunità colpite da un dolore improvviso e profondo.

Centauro muore a Verona dopo lo schianto contro un muretto
Il 29 agosto, nel tratto di via Vago, al confine tra i comuni di Caldiero e Lavagno, Matteo Grandis, 46 anni, ha perso la vita in seguito a un grave incidente motociclistico. Il centauro ha perso il controllo della sua moto, andando a impattare frontalmente contro il muretto di una rotonda nota come quella di Ponte Asse.
Viaggiando in direzione ovest, Grandis ha perso stabilità senza che siano ancora note le cause precise dell’accaduto. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Caldiero con due mezzi per liberare il conducente dai resti della moto, mentre il personale sanitario del 118 ha tentato senza successo di rianimarlo.
Indagini e ricostruzione della dinamica dell’incidente
La polizia stradale di Legnago ha effettuato i rilievi e sta conducendo le indagini per chiarire la dinamica dell’incidente. Non risultano al momento altri veicoli coinvolti nell’impatto.
Il decesso di Matteo Grandis si aggiunge ad altri due incidenti gravi avvenuti nella stessa giornata, configurando un venerdì nero per la provincia di Verona. L’episodio solleva nuovamente questioni cruciali riguardo la sicurezza stradale e la prevenzione degli incidenti sulle strade extraurbane.
La comunità locale resta profondamente colpita da questa nuova perdita, mentre le autorità proseguono con gli accertamenti per fornire risposte precise e promuovere misure efficaci di tutela per tutti gli utenti della strada.