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Vaccini per disabili si allunga l’attesa, la supplica di Alice: “Voglio solo tornare a respirare”

“Non possiamo andare avanti così, io chiedo il vaccino al più presto per tutti i disabili per poter ricominciare a respirare, a uscire, a sentire il vento”. Alice Greco ha 31 anni, dalla nascita soffre di una disabilità genetica che la costringe in sedia a rotelle. Per lei le difficoltà quotidiane legate alla malattia per lei sono all’ordine del giorno, ma sommate a quelle legate al coronavirus, con il costante terrore di essere contagiata andando incontro a morte certa, la costringono ormai ad una vita che non può più definirsi tale. “La mia disabilità causa indebolimento dei muscoli – ha detto la giovane a Repubblica -. Questo vuol dire aver bisogno di una carrozzina per muoversi ma anche il supporto di respiratori per non andare in insufficienza respiratoria. Il virus per una persona come me sarebbe molto pericoloso. Del resto non posso fare meno del contatto, io ho bisogno di essere aiutata anche per alzarmi dal letto”. La voce di Alice si alza per chiedere alla Regione di vaccinare al più presto i disabili, considerandoli fragili come gli over 80. Perché il distanziamento è impossibile, la mascherina è un’impresa e il contatto con gli altri è indispensabile.

Secondo Alice, “per i disabili le regole anti-Covid fondamentali sono impossibili da rispettare”, in virtù del fatto che un disabile ha spesso bisogno di aiuto quotidiano, dipendendo dagli altri sia in casa che all’esterno. “Anche indossare la mascherina per una persona con insufficienza respiratoria non è affatto facile. L’impressione è quella di soffocare. Inoltre non possiamo mettere in stand-by le nostre cure per un anno”, ha ricordato ancora la giovane.
Alice come tanti altri disabili d’Italia, chiede di essere aiutata e tutelata in quanto soggetto a rischio, e lancia il suo monito verso i responsabili della sanità regionale: “Noi vogliamo solo risposte per poter tornare il prima possibile alla nostra vita normale, con il vento tra i capelli, respirando senza mascherina – ha detto la ragazza -. Faccio parte di tante associazioni: l’Unione italiana per la lotta alla distrofia muscolare, la federazione Fish, Cittadinanzattiva Er proprio per poter continuare a dar voce ai nostri bisogni. Ma non possiamo aspettare mesi per il vaccino”.Ti potrebbe interessare anche: Vaccino Covid: coppia di miliardari si infiltra nella fila al posto dei bisognosi