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Vercelli, il vicepresidente del consiglio comunale contro gay e lesbiche: “Ammazzateli tutti”

Siamo allo schifo. Il vicepresidente del Consiglio comunale di Vercelli, Giuseppe Cannata (Fratelli d’Italia), qualche giorno fa – condividendo un post del senatore leghista Simone Pillon – si è scagliato contro le comunità LGBT e non in termini molto delicati. Un post, poi rimosso, che ha scatenato una nuova polemica nella cittadina piemontese.

Si parla di minacce di morte, anzi augurio di morte e sterminio. Il politico è stato eletto, all’ultima tornata elettorale (con l’insediamento a inizio luglio) nelle file di Fratelli d’Italia.

Quel vergognoso post è stato poi cancellato, ma il web spesso non perdona e mantiene le tracce dei peccati che si commettono. Per questo motivo lo screenshoot ha iniziato a fare il giro della rete, finendo anche all’Arcigay Rainbow Vercelli Valsesia che ha denunciato il medico-consigliere di Fratelli d’Italia, chiedendone le immediate dimissioni.

“Il contenuto della frase, che è stato cancellato dal suo profilo Facebook, risulta di un’inaudita violenza sia per la minaccia di morte sia per l’accostamento fra l’omosessualità e la pedofilia. Mai, prima d’ora, siamo stati insultati e aggrediti in maniera così violenta da parte di un rappresentante delle Istituzioni della nostra Città”.

Per capire gli ideali politici di Giuseppe Cannata, 72enne medico, basta scorrere la sua timeline su Facebook. Tra i tanti post del consigliere di Fratelli d’Italia troviamo anche la bufala sul Pm di Agrigento Luigi Patronaggio e anche i tanti cari sentiti auguri a un personaggio come Benito Mussolini. La domanda è: Giorgia Meloni non aveva detto di essere stufa di sentire il suo partito paragonato ai fascisti e che all’interno di Fratelli d’Italia non c’era nessuno affine agli ideali del Duce?

Forse la segretaria dovrebbe fare maggiore attenzione affinché non vengano candidate persone che esaltano il fascismo e lo rimpiangono. E che scrivono su tutti i social: “Ammazzateli tutti ste lesbiche, gay e pedofili“.

 

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