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L’allarme dell’immunologa Viola: “Dobbiamo aspettarci ancora più decessi”

Tanti morti così non se ne registravano da tempo. In Italia si è toccata quota 34.505 nuovi contagi di Coronavirus e 445 morti in 24 ore, che portano il totale delle vittime della pandemia a sfondare quota 40 mila. “Sapevamo di essere in curva esponenziale”, commenta a Open l’immunologa dell’Università di Padova Antonella Viola. “Riflettono l’andamento esponenziale dei giorni scorsi. Sappiamo che le vittime ‘seguono’ di una ventina di giorni il momento del contagio, quindi i numeri di oggi riflettono quello che è accaduto 15, 20 giorni fa. Non è sorprendente: dobbiamo aspettarci ancora una crescita”.

“Negli ultimi giorni – commenta Viola – il numero delle persone ricoverate ha cominciato a essere meno esponenziale, speriamo che a un certo punto questo si rifletta anche in una minore crescita dei decessi. Ma al momento l’andamento non può che essere questo. Le tre aree del Dpcm? È assolutamente corretto. Non si possono avere misure generalizzate, ma bisogna necessariamente andare a studiare con molta attenzione la situazione sul territorio e fare delle chiusure chirurgiche e mirate. Proprio per evitare di colpire in maniera indiscriminata tutta l’economia e intervenire in maniera pesante solo laddove serva”.

Puntualizza l’immunologa Viola: “Non entro nella discussione su dati eventualmente falsati: in questo momento non voglio neanche pensare a una cosa del genere. Dobbiamo lavorare tutte e tutti uniti perché ne va non solo della salute delle persone che si ammalano, ma della tenuta dell’intera società. Posto che i dati sono tutti giusti e veri, c’è poco da fare. Se una regione ha una situazione di criticità, lo deve riconoscere e affrontare con delle misure rigide. Prima di arrivare a questo punto, bisognava mettere in atto delle accortezze. A Milano e in Lombardia in generale, per esempio, si sapeva benissimo che c’era il problema dei trasporti: andava affrontato. Ora è inutile fare polemiche: le regioni devono assumersi le loro responsabilità e collaborare con il governo”.

Infine, “oggi si è espresso anche il Cts che ha detto chiaramente che la chiusura della scuola è un problema gravissimo perché comunque è un problema sanitario, colpisce la salute dei ragazzi. Quindi no, non è quella la misura giusta. Probabilmente sono state le altre restrizioni messe in atto a essere giuste: il coprifuoco e maggiori controlli per le strade”.

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