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Von der Leyen: “L’Ue chiede scusa all’Italia. Assenti nel momento del bisogno”

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento al Parlamento europeo chiede scusa all’Italia a nome dell’Ue: “È vero che molti erano assenti quando l’Italia ha avuto bisogno di aiuto all’inizio di questa pandemia. Ed è vero, l’Ue ora deve presentare una scusa sentita all’Italia, e lo fa. Ma le scuse valgono solo se si cambia comportamento. C’è voluto molto tempo perché tutti capissero che dobbiamo proteggerci a vicenda. Ma ora l’Ue è il cuore pulsante dell’Ue”.

La Commissione europea ha esortato i Ventisette Paesi mercoledì 15 aprile a perseguire una strategia coordinata di uscita dall’emergenza. Sul fronte finanziario, in vista di un rilancio dell’attività economica, la presidente dell’esecutivo comunitario Ursula von der Leyen ha parlato di investimenti necessari pari a “migliaia di miliardi. Poiché la pandemia influenzale ha colpito i Paesi membri in momenti diversi – ha spiegato la signora von der Leyen in una conferenza stampa insieme al presidente del Consiglio europeo Charles Michel –, non esiste una strategia valida per tutti allo stesso momento. Vogliamo però dare ai Ventisette un quadro di riferimento”.

Come riporta Il Sole 24 Ore sono tre i criteri per valutare una fine graduale della quarantena: un calo del contagio, sufficienti capacità mediche e sufficiente capacità di monitoraggio dei cittadini. Quest’ultimo aspetto, cruciale secondo Bruxelles, è legato al tracciamento delle persone sane, malate, guarite o immuni. “L’uso di tali applicazioni mobili dovrebbe essere volontario, in base al consenso degli utenti e nel pieno rispetto delle norme europee sulla privacy e sulla protezione dei dati personali. Nell’utilizzare le App di tracciamento, gli utenti dovrebbero mantenere il controllo dei propri dati (…) e la tracciabilità (…) dovrebbe essere consentita solo su base anonima e aggregata”.

Più in generale, la Commissione sostiene che “le restrizioni ai viaggi e i controlli alle frontiere attualmente applicati dovrebbero essere revocati una volta che la situazione epidemiologica delle regioni frontaliere converga in modo sufficiente e le regole di allontanamento sociale siano applicate in modo ampio e responsabile”. Sempre secondo Bruxelles, “gli Stati membri limitrofi dovrebbero rimanere in contatto, mantenendo un coordinamento con la Commissione”.

 

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