
Il Parlamento europeo si prepara a una giornata cruciale con la votazione sulla mozione di sfiducia contro la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Sebbene non si prevedano cambiamenti ai vertici, l’evento sottolinea un momento di debolezza politica per la presidente, ad un anno dalla sua possibile riconferma.
In un contesto di sfide cruciali per l’Unione europea, come i negoziati sui dazi con gli Stati Uniti e il sostegno alla pace in Ucraina, emerge la necessità di una Commissione solida. Tuttavia, il voto odierno mette in luce una spaccatura nella “maggioranza Ursula” e le crescenti tensioni tra gli schieramenti europei.

I negoziati con i socialisti
Nei giorni precedenti, von der Leyen ha cercato di ottenere il sostegno dei socialisti, evitando un’astensione che avrebbe avuto significato politico negativo. La presidente è stata criticata per la gestione del Pfizergate e altre questioni delicate.
La mozione, presentata dall’eurodeputato romeno Gheorghe Piperea del gruppo Ecr, ha ricevuto appoggio dall’estrema destra europea. Tuttavia, i popolari, i socialisti, i liberali, i verdi e la Sinistra si oppongono, mentre i Patrioti europei e l’Europa delle nazioni sovrane sostengono la sfiducia.
L’incognita socialisti
Il gruppo dei socialisti (S&D) ha deciso di votare contro la mozione dopo un accordo sulla mantenimento del Fondo sociale europeo nel prossimo bilancio. Questo ha evitato l’astensione, con un forte sostegno anche da parte del Pd italiano.
Nonostante questa decisione, le tensioni politiche persistono. L’alleanza tra popolari, socialisti e liberali appare sempre più fragile, con accuse reciproche di cercare maggioranze alternative.

Le accuse di appiattimento sul Ppe
La percezione di un appiattimento della Commissione sulle posizioni del Ppe è un altro elemento di tensione. La leader socialista Iratxe García Pérez ha richiesto un cambio di rotta entro settembre.
Le indiscrezioni sulla nuova architettura del bilancio post 2027 aumentano le preoccupazioni, con proposte controverse che potrebbero cambiare profondamente la gestione dei fondi europei.
L’equilibrio fragile della “maggioranza Ursula”
Anche se la mozione non passerà, la “maggioranza Ursula” vive un momento di instabilità. La sfida per von der Leyen sarà ricostruire la fiducia e dimostrare coesione politica, evitando che il suo secondo mandato sia segnato da maggioranze variabili.