
La Verkhovna Rada, il parlamento ucraino, ha approvato una legge che ripristina l’autonomia dell’agenzia e della procura anticorruzione, un risultato che segna una tappa significativa nella lotta alla corruzione nel paese. L’approvazione è avvenuta con un voto unanime di 331 deputati, senza astensioni né contrari, superando le aspettative iniziali. Questa decisione rappresenta un ritorno sulle modifiche apportate dal presidente Zelensky meno di due settimane fa, che avevano ridotto l’indipendenza delle agenzie anticorruzione, inserendole sotto la supervisione dei servizi segreti di Kiev (Sbu). Il provvedimento aveva suscitato critiche diffuse, sia a livello interno che internazionale.

Il dietrofront di Zelensky
Il decreto firmato da Zelensky nove giorni fa aveva tolto l’autonomia alle agenzie anticorruzione Sapo e Nabu, trasferendo i casi più sensibili sotto il controllo diretto dei servizi segreti ucraini (Sbu). Questa mossa era stata interpretata da molti come un tentativo di ostacolare le indagini su casi di corruzione radicati ai livelli più alti dello Stato, inclusi l’Ufficio presidenziale e il governo. La decisione aveva provocato una forte reazione da parte della società civile, dell’opinione pubblica e della comunità internazionale, con pressioni per il ripristino dell’indipendenza delle agenzie anticorruzione.
Sapo e Nabu: strumenti chiave nella lotta alla corruzione
Sapo e Nabu sono rispettivamente la procura e l’agenzia specializzate nel contrasto alla corruzione, nate dopo la rivoluzione di Maidan che aveva portato alla caduta del governo corrotto di Yanukovich. La loro indipendenza è considerata essenziale per garantire indagini imparziali e efficaci contro la corruzione a tutti i livelli istituzionali. Dalla loro istituzione nel 2016, hanno indagato numerosi parlamentari: 71 sono finiti sotto inchiesta, di cui 42 dall’inizio del conflitto nel 2022. Questi dati sottolineano l’importanza di mantenere la loro autonomia per assicurare trasparenza e responsabilità.
Le proteste popolari e la pressione sociale
In risposta al decreto che limitava l’indipendenza delle agenzie, la popolazione ucraina è scesa in piazza in diverse città, tra cui Kiev, manifestando con slogan come “giù le mani”. Queste proteste, avvenute nonostante la legge marziale in vigore, hanno richiesto anche il ripristino della trasmissione in diretta delle sedute parlamentari, un diritto sospeso dall’inizio della legge marziale. La mobilitazione popolare ha esercitato una pressione decisiva sul parlamento e sul presidente, rendendo possibile il voto unanime per il ripristino dell’autonomia delle agenzie anticorruzione, con il sostegno delle stesse Sapo e Nabu.

Il ruolo della comunità internazionale
La comunità internazionale ha avuto un ruolo rilevante nel processo, con partner europei che hanno espresso critiche e sollecitazioni a favore dell’indipendenza delle agenzie anticorruzione. Sapo e Nabu sono riconosciute come istituzioni fondamentali per il consolidamento della democrazia e per il contrasto alla corruzione, un problema endemico in Ucraina. Il ritorno all’autonomia di queste agenzie rappresenta un passo cruciale per il futuro del paese, rafforzando la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e ponendo le basi per un sistema giudiziario più trasparente e indipendente.
Questa decisione potrebbe inoltre influenzare le prossime elezioni parlamentari e presidenziali, dove la lotta alla corruzione sarà probabilmente uno dei temi centrali nel dibattito pubblico e politico.