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Zingaretti diventa “Er Zeppola”, ma l’ironia di Grillo ha ormai stancato tutti

Un’ironia che non è piaciuta a molti, pienamente nello stile di un personaggio, Beppe Grillo, che nel corso degli anni più e più volte ha fatto parlare di sé per delle uscite sopra le righe. Nel mirino del comico genovese, sempre più ai margini di un Movimento Cinque Stelle che sembra essersi dimenticato di lui, è finito stavolta il neo eletto segretario del Pd Nicola Zingaretti, la cui nomina ha scosso un partito tornato a volare nei sondaggi e ora pericolosamente vicino proprio ai grillini.

Quella di Grillo (e forse non c’è da stupirsi) non è stata una critica politica, ma la semplice voglia di sbeffeggiare un avversario che ora, probabilmente, inizia a fare paura. Ecco, allora, che sull’ormai celebre blog di riferimento per i militanti pentastellati Zingaretti è diventato Er Zeppola, ultimo soprannome in ordine cronologico dopo una lunghissima lista che spazia dallo Psiconano Berlusconi a Gargamella Bersani, passando per Rigor Mortis Monti . I difetti fisici, in mano a Grillo, diventano arma per sfottere i rivali. E poco importa se nel frattempo quello che era un Movimento di piazza, che gridava rabbioso dai palchi di tutta Italia la sua voglia di superare la vecchia politica corrotta e incapace, s’è fatto partito di governo, a braccetto con la Lega di Salvini. Grillo ha poi rincarato la dose, mettendo nel mirino Fazio che proprio a Zingaretti ha concesso spazio “senza una traccia di contraddittorio”. Eppure il presentatore si è comportato con il segretario dem come con ogni ospite, grillini compresi.Repubblica fa poi notare come Grillo abbia attaccato Zingaretti per l’uso improprio di congiuntivi e tempi verbali. Ma come, il Movimento non era composto da gente del popolo, persone che se ne fregano di qualche strafalcione linguistico dando piuttosto la precedenza al lavoro al servizio dei cittadini? Se lo chiedono in molti, Cinque Stelle compresi, chiedendosi se non sia il caso di superare definitivamente il comico e la sua ironia.

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