Continua il silenzio intorno ai vertici Rai, dopo che Lega e Cinque Stelle avevano trovato l’accordo per le nomine dei direttori dei telegiornali. Tg1 e Tg3 sono state, alla fine, scelte del Movimento, con il Tg2 invece finito al Carroccio. Una divisione che, nelle ipotesi circolate negli ultimi giorni, poteva essere riproposta anche al momento della scelta dei dirigenti ma al contrario, con Ra1 e Rai 3 ai verdi e Rai 2 ai gialli. Ipotesi, però, che continuano a non trovare seguito in una realtà ancora ferma. 
Qualche giorno fa, da fonti parlamentari, si apprendeva che, in occasione di un Consiglio dei Ministri previsto per domani 20 novembre, tutto si sarebbe sbloccato con esito positivo, ma a viale Mazzini disperano. Tanto che girano voci insistenti secondo le quali le nomine saranno rinviate addirittura alla prossima primavera, poco prima delle elezioni europee. Ipotesi che chiaramente non fa impazzire chi lavora nel mondo della televisione pubblica e che si trova a vivere ancora nell’incertezza.
Si resta, al momento, con i vecchi direttori di rete: Angelo Teodoli per Rai1, Andrea Fabiano per Rai2 e Stefano Coletta per Rai3, incaricati per giunta di allestire i palinsesti della prima parte del 2019, da sottoporre poi al giudizio e all’eventuale approvazione dell’amministratore delegato Fabrizio Salini