Luigi Di Maio ha anticipato l’apertura del tavolo del Mise manifestando la volontà di istituire un tavolo permanente con l’obiettivo di correggere la legge di bilancio e il decreto semplificazioni. Spiegando anche che, sul fronte dell’obbligo di fatturazione elettronica che scatta da gennaio 2019, “stiamo vedendo di attenuare gli effetti, non ci saranno sanzioni finché non sarà chiaro il da farsi”. Secondo il Sole 24 Ore, al contempo il vicepremier avrebbe dato rassicurazioni anche sullo sgravio sui contributi Inail, sulla deducibilità al 50% dell’Imu sui capannoni, sulla soppressione del Sistri e sul pagamento del 50% dei debiti P.a verso le imprese entro il 2019.
In totale sono 36 le associazioni presenti fra quelle più rappresentative. Per le imprese sono intervenuti tra gli altri il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini, il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti, il presidente della Cna Daniele Vaccarino e la presidente di Confesercenti Patrizia De Luise. E ancora i vertici di Cassa depositi e prestiti con l’amministratore delegato Fabrizio Palermo, di Invitalia con l’ad Domenico Arcuri e di Istituto per il commercio con l’estero, attraverso il direttore generale Roberto Luongo.
“Chi si dimette non prenderà il reddito di cittadinanza” ha assicurato Di Maio con riferimento a una delle due misure ‘bandiera’ previste in manovra. “Su questo saremo rigorosi. Ci sono obblighi ben precisi che i percettori di reddito dovranno rispettare. Anche il reddito è una misura per la crescita”.