Un crollo improvviso, inaspettato. Non nei sondaggi, dove pure una flessione c’è stata a causa di una manovra che non ha convinto del tutto gli italiani. Ma sui social, dove Salvini ha visto improvvisamente dimezzate le interazioni sulla sua pagine Facebook: da 16 a 8 milioni nel giro di soli sei mesi, un trend confermato anche dalla netta diminuzione di “like” ricevuti. Un segnale di stanchezza evidente che ha rimesso in moto la macchina virtuale vicina al Capitano, quell’insieme di pagine e gruppi vicini al vicepremier dai quali attingere per un immediato rilancio.
La galassia di pagine schierate con Salvini è però sconfinata, composta da tante realtà che vantano ognuna decine di migliaia di follower. Il sito di news Il Populista, “Salvini condottiero della patria”, “Fermiamo l’invasione”, “Matteo Salvini il nostro Capitano”, “Il popolo di Matteo Salvini”, il più umoristico “Dal Vangelo secondo Matteo”. 
Tutto il network pro-Salvini si definisce solitamente “antisistema”: si presenta come fuori dal coro per attirare l’attenzione di quei cittadini che non si fidano più dei media. E pazienza se i casi da cui prendere spunto per ravvivare gli animi non sempre si rivelano veri, vedi la news lanciata da una giornale locale che vedeva degli immigrati a Vicenza sul piede di guerra per l’assenza di wi-fi nelle camere dovere erano alloggiati. Una bufala. Che però alla rete è piaciuta parecchio.Una destra anti Salvini, l’appello del Foglio: “Così si salva l’Italia dallo sfascio gialloverde”