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Salvini risponde a Di Maio: “I ministri sono pagati per lavorare, non per parlare”

Ci ha messo un po’ a rispondere, Matteo Salvini. Ma quando ha aperto bocca, ha scelto a sua volta di non tirare il freno. Le critiche arrivate da Di Maio non sono piaciute al leader della Lega, che era stato accusato di andare a braccetto, in Europa, con leader dell’ultradestra che negano l’Olocausto. Questa la replica: “Io lavoro, io rispondo col lavoro, coi fatti. Questa gente che cerca fascisti, comunisti, nazisti, marziani e venusiani… i ministri sono pagati per lavorare”.

Ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulla posizione di Di Maio riguardo le alleanze europee della Lega con chi “nega l’Olocausto”, il ministro dell’Interno ha rincarato la dose: “Se invece di polemizzare si lavorasse di più, si sbloccassero i cantieri fermi, l’Italia sarebbe un paese migliore” ha aggiunto il leader del Carroccio, che poi ha preso come esempio un fatto di stretta cronaca per sottolineare la bontà del suo lavoro.“Anche in queste ore – ha spiegato il vicepremier – una nave Ong che stava arrivando in Italia ha cambiato indirizzo e sta andando da un’altra parte. Vuol dire che l’Italia difende i suoi confini. Mi piacerebbe – è l’auspicio di Salvini – che tutti i ministri avessero la stessa concretezza sbloccando cantieri, facendo ripartire opere pubbliche”.Il vicepremier, poi, è tornato anche sulla questione dei rimborsi ai truffati delle banche. “Dovevano partire ieri. È già passato troppo tempo” ha detto Salvini, sottolineando che “abbiamo messo quasi due mesi fa un miliardo e mezzo a bilancio. Bene i tecnici che approfondiscono, studiano e riflettono – ha aggiunto – però c’è un limite all’approfondimento perché la gente, giustamente, il mutuo lo deve pagare e non ha tempo”.

Di Maio, bordata a Salvini: “La Lega in Europa sta con chi nega l’Olocausto”