Tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini i rapporti non erano mai stati così freddi. Il segno evidente che i tanti scontri del recente passato hanno lasciato strascichi, pesanti, su un esecutivo che per ora va avanti nonostante le separazioni in casa. I due leader hanno interrotto i rapporti e ora, addirittura, evitano di incrociarsi e passare del tempo nella stessa stanza. Meglio restare lontani, per ora, almeno fino a quel 26 maggio che, a elezioni europee terminate, potrebbe riportare il sereno (o far precipitare definitivamente tutto).
Difficile, infatti, immaginare una situazione più tesa: le elezioni europee sono diventate tappa fondamentale tanto per una Lega sempre più lanciata verso il ruolo di primo partito d’Italia, quanto per un Movimento Cinque Stelle che rischia invece di subire l’ennesima spallata proprio dall’ormai scomodo alleato. Il rischio è che il verdetto delle urne possa pesare addirittura sulla sopravvivenza dell’alleanza.
E così tra i due partiti si è passati dalla pace armata alla guerra aperta. I Cinque Stelle chiedono le dimissioni di Siri, la Lega vuole quelle della Raggi, Salvini e Di Maio si punzecchiano su ogni tema dell’agenda politica, dalla sicurezza alla famiglia passando per i rimpatri e la giustizia. Con lo spettro di una manovra economica in arrivo nei prossimi mesi che potrebbe risultare sanguinosa e della quale, forse, nessuno vuole prendersi la responsabilità.Paga la Regione, incassa la Lega: il misterioso affare che ha arricchito Salvini