Provocare continuamente i Cinque Stelle fermandosi, però, sempre a un passo dalla rottura. Questo il piano di Matteo Salvini per i prossimi mesi, quelli che vedranno il governo affrontare dure prove soprattutto sotto il profilo economico. Il leader della Lega ha ceduto sul caso Siri, si è mostrato remissivo su Rixi e ha accettato che venissero inglobate solo 3 proposte su 5 della Lega nel decreto “sblocca-cantieri”. Ha ingoiato rospi in Rai ed è disposto ad altri compromessi. Ma intanto porta avanti la sua strategia.
Salvini vuole così esasperare Di Maio & co. fino a spingerli alla crisi. A quel punto, potrebbe indossare l’abito buono del “responsabile” chiedendo a Mattarella di non trascinare subito il Paese al voto. Il “no” alle urne permetterebbe al Colle di imbastire un governo tecnico – di quelli tanto cari a Bruxelles e alle cancellerie europee – che si prenderebbe la briga della manovra economica, “cara” per gli italiani.
Scontato, a quel punto, un successo di ampia portata delle forze di estrema destra (Meloni e Salvini) alle elezioni. Lo scenario perfetto per il vicepremier che ambisce ad andare al voto nel 2020. E che punta, senza nasconderlo, a Palazzo Chigi, pronto a indossare i panni del presidente del Consiglio.Salvini come Dart Fener: “Io sono vostro padre, vi difendo dall’Ue”