Un articolo comparso sulle pagine del Messaggero. Attraverso il quale Romano Prodi lancia l’idea di una coalizione di governo Ursula, italianizzata in Orsola, tra le forze che a Strasburgo hanno eletto la nuova presidente della Commissione von der Leyen. L’ex premier ha avallato esplicitamente l’ipotesi di un accordo tra Pd e M5s (e verosimilmente parte di FI), ma questo accordo dovrà essere di legislatura.
Perché questo sia credibile è innanzitutto necessario che contenga, in modo preciso e analitico, i provvedimenti e i numeri della prossima legge finanziaria. “Non sarà certo facile – aggiunge il Professore – trovare l’unità necessaria per definire questo programma fra partiti che si sono tra di loro azzuffati per l’intera durata del governo e che hanno perfino un diverso concetto del ruolo delle istituzioni nella vota del Paese”.
Altra condizione imprescindibile è l’unità del Pd: il rischio scissioni nel partito sul dialogo con il M5s va assolutamente scongiurato. “Non ho la minima idea di come possa svolgersi un congresso dei 5 stelle perché sono cresciuto con la convinzione che per confrontarsi sia necessario almeno guardarsi in faccia”, ha spiegato, “ma ho un’idea ben chiara sulla necessità di aprire un dibattito nell’ambito del Partito democratico, così che la posizione prevalente possa portare avanti in modo deciso e fermo le decisioni prese, senza che esse vengano continuamente messe in discussione, anche con ipotesi di scissione”.Il ritorno della Bestia: la propaganda salviniana contro Littizzetto e Murgia