La California vieta la produzione, l’acquisto e il commercio di prodotti in pelliccia, con una legge approvata nelle scorse ore e che però entrerà ufficialmente in vigore a partire dal 1 gennaio 2023. Un passaggio storico, con la firma del governatore Gavin Newsom sul “Fur products: prohibition” che porterà lo Stato americano a essere il primo Paese al mondo ad aver messo al bando i prodotti di pellicceria. La legge, nata da un lungo dibattito tra Assemblea e Senato che si è articolato in ben undici votazioni, prevede sanzioni di 500 dollari per ogni singolo articolo commercializzato o prodotto, più una seconda sanzione di 750 dollari per singolo articolo in caso di reiterazione entro l’anno, e una ulteriore sanzione di 1.000 dollari in caso di recidiva.
Nel settembre 2018 il City Council di Los Angeles aveva invece introdotto il divieto al commercio di pellicce e prodotti di pellicceria, divieto già approvato a marzo dello stesso anno dall’amministrazione della città di San Francisco e prima ancora da altre due città californiane, West Hollywood e Berkeley. Una tendenza, quella “fur-free”, che domina oggi anche il mondo della moda, come conferma il lungo elenco di stilisti che hanno eliminato la pelliccia animale dalle loro creazioni (da Gucci a Versace, da John Galliano a Jean Paul Gaultier, da Burberry a Michael Kors).
In Italia una regolamentazione del genere è ancora lontana. Per fortuna, però, la tendenza anche nel nostro Paese è quella di un calo nell’uso di pellicce: secondo i dati forniti dall’Associazione Italiana Pellicceria, infatti, tutti i canali distributivi (negozi moda mono e multibrand, grande distribuzione e pelliccerie) segnano un trend negativo con fatturato del consumo retail (vendite al dettaglio) pari a -50% nel 2018 (800 milioni di euro) rispetto al 2006 (1,6 miliardi di euro).Svolta per l’Intelligenza Artificiale: scrive e supera esami. Ora si aprono nuove frontiere