Un restyling totale, quello fatto da Salvini alla Lega per superare definitivamente la connotazione territoriale di un partito rimasto ancorato per anni al nord del Paese e che si è di colpo aperto al resto dei cittadini, eliminando ogni riferimento settentrionale dal nome e andando alla conquista di voti anche al di sotto del Po. Un’operazione portata a termine brillantemente, numeri alla mano, e che si è però accompagnata passo dopo passo al saldarsi dei rapporti, oggi sotto la lente d’ingrandimento, con la Russia di Putin.
Nell’avvicinarsi pian piano a Mosca, Salvini ha anche iniziato a ribadire le posizioni cristiane del suo partito, ostentando a ogni occasione simboli religiosi. Il segnale, secondo Report, che la trasformazione leghista sia in realtà parte di un mosaico più ampio, “che vede sullo sfondo la nascita di un asse internazionale tra forze estremiste in Russia e negli Stati Uniti. Un mosaico in cui Matteo Salvini e la Lega sono solo le pedine di un progetto internazionale che punta alla destabilizzazione dell’Unione Europea”.
Report ha incontrato Konstantin Malofeev, detto l’Oligarca di Dio, uno dei russi più ricchi e più vicini a Vladimir Putin. È la sua prima intervista a una televisione europea. Negli ultimi anni, Malofeev ha finanziato partiti di estrema destra in Europa e nel 2013 ha fondato una nuova Santa Alleanza tra le associazioni ultratradizionaliste russe e le più potenti fondazioni della destra religiosa americana, che hanno riversato in Europa oltre 1 miliardo di dollari negli ultimi dieci anni. “Dal 2013 a oggi, Gianluca Savoini e Matteo Salvini sono andati spesso a Mosca a incontrare l’Oligarca di Dio. Che cosa si sono detti?”