Un’opera dedicata al ricordo di chi ha affrontato il viaggio della speranza in mare cercando una vita migliore senza però riuscire a raggiungere la sua destinazione, inghiottito dalle onde mentre tentava di sbarcare in Europa. Esistenze spezzate di colpo, volti e nomi che difficilmente qualcuno ricorderà mai. E ai quali è però dedicato il monumento di Fabio Saccomanni, in arte (S)ink, realizzata al Pigneto, a Roma.
Un effetto che è stato reso possibile grazie a una speciale vernice utilizzata appositamente per comporre questo immenso monumento funebre. La prima parte dell’opera, che fa parte del progetto MArteVisiva (sezione della Biennale MArteLive), è stato lanciato il 10 dicembre in occasione della Giornata mondiale dei diritti umani. L’opera, vera e propria denuncia delle politiche migratorie, sarà terminata entro il 20 giugno 2020 in occasione della Giornata mondiale del rifugiato.
“Pochi tra coloro che sono morti nel tentativo di raggiungere l’Europa hanno un’identità – ha spiegato l’artista – Nomi di donne, nomi di uomini, nomi di bambine, nomi di bambini. Molti, invece, sono rimasti senza nome, classificati come No Named. La stessa acqua che li ha sepolti li restituisce alla vista e alla nostra memoria. Li rende presenti. Sarà l’acqua a farceli ricordare ogni volta che piove. Camminare sotto la pioggia avrà la portata di un gesto di solidarietà, di vicinanza, di civiltà”.Il cardinale Parolin apre alle Sardine: “Cogliamo le spinte positive del movimento”