Una lunga polemica con il governo, un braccio di ferro portato avanti per settimane tra accuse e controaccuse. Ora che la Fase 2 ha finalmente preso il via, però, Attilio Fontana ha deciso di tirare il freno a mano, in maniera decisa. Spaventato dall’ipotesi che le tanto invocate riaperture possano di colpo far precipitare la situazione in Lombardia, la Regione più colpita dall’emergenza coronavirus. E convinto della necessità di recitare un copione ben diverso rispetto a quello riproposto nelle ultime settimane: “Dobbiamo capire gli effetti di queste giornate, misurare i numeri e poi decidere successivamente”.
Fontana ha poi spiegato la strategia alla quale sta lavorando la Lombardia: “Stiamo cercando di implementare i tamponi e i test sierologici. Ma sono davvero perplesso di fronte al proliferare di offerte che definirei di mercato. Questa è una situazione molto seria e tutto dovrebbe rispondere a dei criteri di attendibilità. E poi è bene ricordare che il test sierologico ha un valore epidemiologico, non diagnostico”.
Una Regione al lavoro, dunque, per la costruzione di “nuove dighe per far fronte a un’eventuale, nuova ondata di piena”. Continuando a coltivare con il governo “rapporti istituzionali e orientati alla gestione della situazione, mai condizionati da altri pensieri o finalità”. L’ascia di guerra, insomma, è stata definitivamente seppellita. E Fontana, ora, invita tutti alla calma.Mes, Conte vince la partita: “Senza controlli sui conti italiani”