Medici, manager, tecnici. Alla fine, è arrivato l’uomo delle missioni impossibili, dopo che in tanti avevano rifiutato un incarico, la gestione della sanità calabrese, considerato molto più di una missione impossibile. Un suicidio. Ad accettare l’incarico è stato Guido Longo, una lunga carriera in polizia culminata con un incarico da prefetto e ora uomo scelto dal governo per mettere in ordine i conti di un territorio che ha visto tutte le proprie fragilità messe drammaticamente a nudo dalla pandemia.
Alla fine, però, è bastato un Consiglio di ministri di quindici minuti, a sorpresa, per arrivare alla nomina di Longo.”Un uomo delle istituzioni, che ha già operato in Calabria, sempre a difesa della legalità” lo presenta su twitter il premier Conte, che giorni fa aveva promesso “un’imminente soluzione”. Una scelta fatta con il benestare del Movimento Cinque Stelle, che di recente si era invece opposto ad altre nomine.
“Offriamo massima collaborazione in un momento di evidente grave emergenza” ha promesso il leghista Nino Spirlì, presidente facente funzioni di Regione Calabria. Longo sembra aver messo d’accordo tutti. Anche perché di alternative all’orizzonte non ce n’era neanche l’ombra.Spostamenti vietati e coprifuoco: si va verso un Natale di restrizioni