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Cerca di gettarsi dall’ottavo piano, ma la poliziotta Alessia la salva: “La vita è così importante”

Nel pomeriggio di lunedì 27 settembre, a Reggio Emilia, una donna di circa 50 anni ha tentato di togliersi la vita, gettandosi dall’ottavo piano di una palazzina. Alessia Cioffi, 32 anni, poliziotta fuori servizio della questura della città emiliana, è intervenuta convincendo la signora a rinunciare al gesto estremo. “È stato come aver avuto un peso sul cuore, scomparso all’improvviso quando ha cambiato idea – ha dichiarato la poliziotta Alessia a Fanpage.it –. Oggi, se la incontrassi di nuovo, le chiederei se va tutto bene e la porterei a prendere un caffè”. Alessia stava facendo una passeggiata con il suo cane, quando all’improvviso ha notato che la gente urlava, chiedeva aiuto. Si è accorta, così, che nello stesso palazzo in cui abita anche lei, all’ottavo piano, una donna aveva scavalcato la balaustra, minacciando di volersi buttare giù. Il suo istinto di poliziotta ha preso il sopravvento, così Alessia è rientrata nel palazzo per cercare di raggiungerla. Ha tentato di entrare in casa della signora, ma la porta era chiusa, così ha allertato subito i vigili del fuoco per un eventuale sfondamento del portone, e poi i suoi colleghi con il 118.

Senza perdersi d’animo, Alessia riesce ad entrare nell’appartamento del settimo piano, e si è affacciata dal balcone sotto a quello della suicida. In questo modo la poliziotta ha avuto modo di parlare con la donna: “Era molto nervosa, tremava, si muoveva di continuo. Aveva tutte e due le gambe fuori dalla balaustra, si tratteneva solo con braccio sinistro”. Utilizzando parole di conforto, Alessia ha cercato immediatamente un contatto emotivo con la donna: “La signora ha iniziato a piangere tanto – ha raccontato la poliziotta – Mi ha detto il suo nome e ha chiesto il mio. Poi ha instaurato anche lei un rapporto confidenziale. Credo che in quel momento avesse tanto bisogno di parlare, di qualcuno con cui sfogarsi”.

Tra le chiacchere confidenziali, la poliziotta è riuscita a scoprire il motivo di un gesto tanto disperato. “Era molto triste – ha proseguito nel suo racconto Alessia -. Ha parlato di una vita difficile, le sono mancati gli affetti delle persone che amava. Ha avuto vari problemi che l’hanno portata a un punto di non ritorno. Era molto stanca, ma non saprei dire se anche depressa. Mi ha ripetuto di non avere avuto amore nella sua vita”. Come forse troppo spesso accade, l’essere umano si dimentica di quanto sia preziosa la vita. “Nella vita ci sono miliardi di cose belle, bisogna solo andare avanti – ha detto Alessia alla donna suicida -. Non ne vale la pena per nessuno togliersi la vita. Chi soffre è chi resta e sente la mancanza di chi se ne va”.

Nel frattempo dopo una ventina di minuti i soccorsi sono arrivati sul posto. Appena vista l’ambulanza però la donna si è alterata nuovamente e ha urlato: “Se c’è l’ambulanza io mi butto”. Per farla tornare a ragionare, la poliziotta è dovuta scendere a compromessi: “Le ho detto che se avesse voluto, avrei mandato via l’ambulanza, con la promessa da parte sua che sarebbe rientrata in casa. Sono riuscita con questa proposta a trovare il motivo grazie al quale farla scendere dal balcone”. Per fortuna la tecnica di Alessia ha funzionato, e la donna è scesa dalla balaustra, ed è andata ad accogliere in casa la poliziotta. “Appena ci siamo viste mi ha abbracciato. Mi ha detto che non ce la faceva più, che era dispiaciuta per tutto e io le ho risposto di non preoccuparsi, di essere forte. Poi sono arrivate anche le vicine di casa e la signora ha avuto uno sfogo e ha abbracciato anche loro. Pian piano l’ho convinta a scendere giù. Le ho detto: “Andiamo a fumare una sigaretta” e lei si è avvicinata agli operatori del 118 ed è salita sull’ambulanza”.

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