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La giornalista russa anti Putin: “In Ucraina mi odiano e mi credono una spia”

Non c’è pace per Marina Ovsyannikova. La giornalista russa è diventata famosa in tutto il mondo tre mesi fa quando, a pochi giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, si è presentata in diretta sulla televisione dove lavorava mostrando un cartello in favore della pace. Oltre ad aver perso il suo impiego, la donna è stata multata ed ora è inattesa di processo. Intanto, si è trasferita in Germania e ha iniziato a collaborare con la testata tedesca Die Welt. La nuova tegola sulla sua testa arriva però proprio dall’Ucraina dove in molti sospettano che sia una spia dei russi.

La giornalista russa anti Putin

Insomma, a Marina Ovsyannikova non è bastato quel gesto coraggioso di contestare la guerra di Putin per entrare nelle simpatie del popolo ucraino. Negli ultimi tempi infatti, come riporta Repubblica, sui social network si stanno moltiplicando i messaggi di odio nei suoi confronti e le accuse di essere una spia al soldo di Mosca. Accusa giustificata dal fatto che la giornalista avrebbe invocato le sanzioni occidentali solo contro il leader del Cremlino e i suoi oligarchi, non certo contro il popolo russo.

“Questa è esattamente la propaganda di cui ha bisogno il Cremlino per farsi togliere le sanzioni”, scrive su Facebook il giornalista ucraino Dima Replianchuk, chiedendosi e la giornalista russa finirà in un carcere di Mosca o di Kiev. “In Ucraina mi odiano e mi credono una spia dell’Fsb. In Russia pensano che sia una spia britannica. – si sfoga intanto lei – Quelle frasi sulle sanzioni le ho dette prima di aver visto il massacro di Bucha”.

“Ora ho cambiato idea. – prosegue la Ovsyannikova – Ora sono convinta che la guerra sia una responsabilità collettiva dei russi e che la comunità internazionale debba colpire la Federazione con più sanzioni di quante ne ha già approvate. Ero pronta a spiegarlo di persona, però non me ne è stata datala possibilità”, conclude.

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