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Agricoltura di precisione, un piano per migliorare la produzione

Sviluppare la superficie coltivata in Italia e migliorare i processi produttivi attraverso tecnologie di precisione e utilizzo dei big data. Questi gli obbiettivi per lo sviluppo dell’agricoltura contenuti nel Piano Industria 4.0. Un’agricoltura di precisione e digitale che il Ministero delle Politiche Agricole intende implementare attraverso una più stretta collaborazione fra il Crea (consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) e il Cluster Agrifood (partenariato di imprese, centri di ricerca, rappresentanze territoriali e stakeholder  nato per promuovere una crescita economica sostenibile, basata sulla ricerca e l’innovazione).

Cosa prevede il  piano per l’agricoltura di precisione

Il Crea lavorerà sul fronte dei Big Data agricoli, attraverso un progetto di open cloud della gestione pubblica di questi dati sensibili. L’obbiettivo è aiutare le imprese a essere più sostenibili, più efficienti e più competitive grazie all’ottimizzazione dei fattori produttivi. E far crescere dall’1 al 10% la superficie coltivata in Italia, attraverso tecnologie di agricoltura di precisione e utilizzare i big data prodotti da queste macchine per migliorare i processi produttivi.

Gli investimenti per l’agricoltura di precisione

Il Piano Industria 4.0, prevede investimenti mirati per  ricerca e lo sviluppo delle tecnologie per agricoltura e agroalimentare.
In particolare:

  • Misure di sostegno per imprese agricole, contoterzisti e agroindustria per  investimenti come iperammortamento al 250% e superammortamento per acquisto di tecnologie 4.0;
  • Investimenti per favorire l’accesso delle imprese alla banda ultralarga, in coordinamento con le risorse per tali infrastrutture comprese nei fondi europei agricoli;
  • Azzeramento del costo della garanzia primaria Ismea per le imprese agricole, attraverso un plafond dedicato nell’ambito del rifinanziamento del Fondo di Garanzia Mise.

Agricoltura di precisione e biotecnologie sostenibili

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“Le due direttrici fondamentali – ha spiegato il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina – sono sostenibilità e innovazione. Queste indicano la strada dello sviluppo del modello agricolo italiano, per proteggere la nostra biodiversità e valorizzare la distintività delle produzioni nazionali”
Il piano per biotecnologie sostenibili  ha una dotazione finanziaria di 21 milioni di euro e coinvolge le colture che più caratterizzano il modello agricolo italiano. Lo scopo è raggiungere un miglioramento produttivo e all’aumento della resistenza delle piante alle malattie e al cambiamento climatico.
Il piano, articolato in tre anni, prevede che le ricerche siano dedicate in particolare a vite, olivo, pomodoro, pesco, albicocco, agrumi, frumento, melanzana, melo, ciliegio, pioppo. Prevedendo  iniziative di ricerca in laboratorio  con biotecnologie più moderne e sostenibili come il genome editing e la cisgenesi.
[foto di GH NETwork – Flickr]