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Sanremo, Alessia Bonari: “Donerò il compenso della serata per le cure ai malati terminali”

Durante il primo lockdown di marzo 2020, quando le terapie intensive di tutta Italia era stracolme di casi Covid, l’emozionante storia dell’infermiera toscana Alessia Bonari aveva fatto commuovere il web. Con una foto pubblicata sul suo profilo, diventata in poco tempo virale, la giovane infermiera era infatti diventata il simbolo della lotta al virus. La foto in questione pubblicata esattamente un anno su Instagram, ritraeva la ragazza con i segni della mascherina protettiva dopo un turno passato a curare i pazienti contagiati dal Coronavirus. Per omaggiarla del coraggio dimostrato, Alessia è stata uno degli ospiti della prima serata del Festival di Sanremo 2021. Scesa dal palco dell’Ariston, la giovane che opera a favore dei malati, ha deciso di devolvere in beneficienza il compenso ricevuto per la sua partecipazione al Festival.

“Ho accolto come un grande onore l’invito alla serata inaugurale, soprattutto perché mi ha dato la possibilità di lanciare un messaggio importante – ha sottolineato la giovane a Repubblica -. Ovviamente ero lì come Alessia Bonari, ma ciò che ho detto coinvolge tutto il personale sanitario, che sta ancora lottando in prima linea contro il Covid. Medici e infermieri sono fondamentali sempre, non solo in epoca di pandemia”. Da qui la decisione di donare il suo compenso all’associazione La Farfalla di Grosseto, la sua città natale: “Si occupano di cure palliative, ovvero di garantire l’adeguata assistenza psicologica e infermieristica ai malati terminali che altrimenti non potrebbero permettersela – ha spiegato ancora la Bonari – Mi è sembrata la scelta più giusta”.

Un bel gesto di solidarietà che le darà un ulteriore motivo per ricordare con orgoglio l’esperienza sanremese: “Partecipare al Festival mi ha dato un’emozione unica. Non nascondo che dietro le quinte, mentre aspettavo che mi chiamassero, ho provato una certa ansia – ha concluso l’infermiera – Quello non è l’ambiente in cui sono abituata a muovermi e temevo di fare una figuraccia”.

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