La vita non smette mai di sorprendere, anche quando sembra che sia tutto perduto. Il ciclismo è uno sport che, come sanno tutti gli appassionati, più di altri offre paralleli metaforici con tutto ciò che la vita riserva. Ostacoli come montagne da superare, le discese che seguono sempre alle salite, le fughe da affrontare in solitaria. Andrea Montoli, 18enne di Parabiago (Milano), si è laureato campione italiano di ciclismo categoria juniores lo scorso 6 settembre, potendo così vestire la maglia tricolore col suo team, il Club ciclistico Canturino 1902.”È stata un’emozione indescrivibile, perché non è da tutti provare questa soddisfazione di vestire una maglia così prestigiosa e importante”, ha detto il ciclista ripensando alla vittoria. Ma la sua salita più dura l’aveva affrontata tre anni fa: appena 15enne Andrea ha sconfitto un linfoma di Hodgkin: “Ormai tre anni fa mi sono ammalato di un linfoma – ha raccontato il giovane ciclista a Fanpage.it -. Sono stati sei cicli di chemio, il momento più difficile è stato verso la fine, quando le sostanze assunte si fanno più insistenti nell’organismo e magari fai un po’ più di fatica a reagire, però su di me ha fatto un buon effetto e sono riuscito a passarlo bene”.
Da vero guerriero, Andrea Montoli non si è mai tirato indietro e ha iniziato a combattere il tumore con cicli pesanti di chemioterapia che gli hanno permesso di essere oggi quello che è: un campione a tutti gli effetti. A stringersi attorno al campione è stato tutto il suo team brianzolo, a cominciare dal preparatore, l’ex professionista Ruggero Borghi, fino al direttore del Club Ciclistico Canturino 1902, Andrea Arnaboldi.
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