Un nome emblematico, Extinction Rebellion. E un simbolo, la clessidra, che dà l’idea della lotta contro il tempo per arginare i cambiamenti climatici e fermare l’estinzione di massa paventata dagli scienziati meno ottimisti. Ad animare la lotta, ragazzi che si organizzano in assemblee e gruppi locali, ma sono tenuti insieme da una trama di contatti transnazionale. Le pratiche che mettono in campo privilegiano l’azione diretta non violenta e la disobbedienza civile.
Il tutto mentre esplodeva lo sciopero degli studenti nato dall’esempio di Greta Thunberg e il movimento contro i cambiamenti climatici. Dal 7 al 13 ottobre il movimento ha così lanciato una settimana di mobilitazione internazionale, una rivolta globale per chiedere a governi e istituzioni politiche concrete e immediate per fermare i cambiamenti climatici. In Italia la rivolta andrà in scena a Roma, dove gli attivisti stanno organizzando manifestazioni e blitz, e in dieci faranno lo sciopero della fame fuori il Parlamento.
Il campo base sarà stabilito all’interno del Brancaleone nel quartiere Montesacro, dove monteranno un campeggio e stabiliranno la base operativa. 3 gli obiettivi comuni al movimento in tutto il mondo: obbligare i governi a dire la verità sull’emergenza ecologica, spingerli ad adottare misure vincolanti per ridurre le emissioni di carbonio e costringerli ad accettare la creazione di un’assemblea nazionale dei cittadini per supervisionare i cambiamenti, come parte della creazione di una democrazia adatta allo scopo.Bergoglio sceglie Pignatone: sarà il presidente del Tribunale del Vaticano