Vai al contenuto

Agenzia spaziale italiana: governo rimuove il presidente Battiston

“Oggi il Ministro Bussetti con mia sorpresa mi ha comunicato la revoca immediata dell’incarico di Presidente Asi”. Lo riferisce in un tweet Roberto Battiston, dal 2014 presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. “È il primo spoil system di Ente di Ricerca”, osserva Battiston. “Grazie alle migliaia di persone con cui ho condiviso quattro anni fantastici di spazio Italiano”. Il breve messaggio del fisico alla guida dell’Agenzia dal 2014, con un mandato rinnovato nel maggio scorso e che sarebbe scaduto nel 2022, non nasconde però l’amarezza per il decreto di questa mattina.

Tuttavia, che il governo giallo-verde avesse intenzione di rimuovere Battiston dal suo ruolo era nell’aria: nel luglio scorso era stata insediata presso la Presidenza del Consiglio un Comitato interministeriale per le politiche spaziali e, a sorpresa, il presidente dell’Asi era stato tenuto fuori da tale comitato, mentre il coordinamento era stato affidato al sottogretario Giancarlo Giorgetti, leghista, come il ministro dell’Istruzione, Università e Rierca, Bussetti che oggi ha revocato il mandato a Battiston.

E sempre a luglio il governo non ha rinnovato il Cda dell’Asi, di fatto bloccando le attività dell’Agenzia. Intanto il Miur ha fatto conoscere il motivo della sua azione: la revoca di Battiston è stata decisa per una verifica formale relativa alle modalità in cui è avvenuta la nomina. Il secondo mandato di Battiston era iniziato, come prevede la legge, con una valutazione da parte di una commissione di Miur, di cui faceva parte anche il Direttore generale del Cern Fabiola Gianotti, di una lista di cinque candidati.

Ora è probabile che il governo riavvi la procedura di selezione e “peschi” magari proprio tra i bocciati della cinquina. La conferma dell’incarico a capo dell’Agenzia era arrivata dopo un primo quadriennio segnato da una nuova spinta del settore spaziale in crescita, che ha visto consolidarsi il ruolo dell’Italia nel panorama internazionale.

“Anche in campo spaziale, l’Europa sta diventando grande”, aveva commentato Battiston sottolineando l’importanza del settore dei lanciatori di razzi e, in particolare la quotazione in Borsa di Avio, azienda italiana che ha prodotto Vega e Ariane. Una sfida globale non facile, spiegava l’allora presidente Asi: “Negli Stati Uniti esistono aziende come SpaceX e Blue Origin estremamente competitive, che riescono in alcuni casi a recuperare parti dei razzi dopo il lancio. Ma anche loro possono contare su un sostegno forte del loro governo”.

Tante le tappe del lungo percorso compiuto dall’Asi sotto la guida di Roberto Battiston. Nel 2016 l’Agenzia ha partecipato all’avvio di Galileo, la prima rete europea di satelliti ad alta precisione che andrà a sostituire il Gps, costata 10 miliardi di euro e sviluppata in 10 anni.

 

Ti potrebbe interessare anche: “Nel decreto c’è la ‘salva Casaleggio'”. Sgamata la mossa choc dei 5 Stelle