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Di giorno Babbo Natale, di notte senza fissa dimora: “Io, senzatetto regalo sorrisi ai bambini”

In un centro commerciale della Capitale, c’è un dolcissimo Babbo Natale tutto speciale: non possiede nessuna slitta scintillante trainata dalle renne o elfi come aiutanti, e se dobbiamo dirla tutta non ha neanche una casa, ma è sempre pronto regalare sorrisi a tutti i bambini che si fermano da lui. Siamo nel quartiere la Bufalotta, a Porta di Roma, tempio dello shopping da 90 mila visitatori al giorno, e questo speciale Babbo Natale si chiama Liborio Di Martina, un senzatetto di 68 anni appena fatti, con alle spalle la fatica di un decennio in giro per le strade di Roma di giorno, e un letto in un dormitorio a San Lorenzo di notte. Da qualche settimana, Liborio è riuscito a trovare un lavoro provvisorio nel centro commerciale come Babbo Natale, ma il contratto a termine svanirà con l’arrivo della Befana. “Sono il Babbo Natale più amato di Roma”, ha raccontato Liborio a Repubblica.

Durante il periodo natalizio, seduto su una specie di trono scintillante al piano terra del centro commerciale, lo speciale Babbo Natale si fa fotografare insieme ai bambini. “Ho scoperto che qui nel centro commerciale cercavano un Babbo Natale – ha ricordato Liborio – e mi sono detto chi meglio di me? Così mi sono presentato”. Nato in Sicilia vicino a Ragusa, all’età di 20 anni Liborio decide di emigrare in Germania dove ha lavorato come manovale. Dopo la fine del suo matrimonio ed aver messo al mondo due belle figlie, Babbo-Liborio è tornato in Italia, senza riuscire però a trovare un lavoro. Oggi tra la pensione tedesca e quella italiana, la sua entrata economica ammonta a meno di 500 euro, cifra che a Roma basta a mala pena per l’affitto di una casa.

Così Liborio ha deciso di arrangiarsi a dormire nella struttura messa a disposizione dall’Esercito della salvezza: “Gli orari sono rigidi, si deve rientrare prima delle sei altrimenti niente letto e niente pasto caldo. La mattina, gelo d’inverno e caldo bestiale d’estate, non ha importanza, alle 8 tutti devono stare fuori. Allora vado in giro di qua e di là, mi riposo su una panchina, mi riparo nei centri commerciali alla ricerca del caldo o dell’aria condizionata”. E proprio qui a Porta di Roma, il senzatetto si è imbattuto in questo lavoretto, e ha avuto il coraggio di candidarsi per raccimolare qualche soldo.

Insomma Babbo Natale di giorno e senzatetto di notte, di certo Liborio ha una vita al quanto complicata, ma nonostante questo non nega a nessun bambino il suo sorriso. “Se incontrassi Babbo Natale, quello vero, per regalo gli chiederei un tetto sulla testa. – ha affermato Babbo-Liborio con un velo di malinconia negli occhi – Una camera, bagno e cucina: il mio sogno”.

 

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