Vai al contenuto

Babysitting online: in era pandemica, anche gli animatori reinventano un nuovo modo di intrattenere i bambini da remoto

Nell’era pandemica che farà passare alla storia questo 2020, la crisi economica mista al distanziamento sociale fa reinventare il lavoro. E se dopo lo smart working, con cui si possono svolgere le pratiche d’ufficio in sicurezza da remoto, perché non organizzare feste ed eventi per bambini in modalità virtuale? E’ il babysitting online, un fenomeno lavorativo digitale che sta spopolando all’estero, ma che inizia anche a diffondersi in Italia. Quando la madre al telefono con Maria Jose Carral San Laureano, ora animatrice virtuale di feste per bambini, ha raccontato del figlio, “che si è svegliato con la stessa allegria” di prima del lockdown, Maria Jose ha capito che ce l’aveva fatta. Non ne era molto sicura, prima di riuscire a reinventarsi, a ricreare un compleanno normale. “All’inizio ero perplessa. Non pensavo di essere in grado, è un lavoro completamente diverso – ha raccontato la donna all’Huffingtonpost -, c’è lo schermo che fa da filtro, le modalità di interazione sono diverse, i bambini – pensavo – potrebbero distrarsi”. Come nella maggior parte delle storie di successo, le cose partono con una buona dose di incertezza e di incoscienza.

“Siamo tre amici animatori, Roberto Ciccialsugo Ferrara, Paolo Magopaolo Abozzi e me. Tutto è nato dicendo che avremmo fatto delle dirette fb per i bambini dei nostri clienti – ha spiegato Maria -. Pensavo a poche visualizzazioni, invece ne abbiamo avute migliaia. Da lì sono arrivate le richieste per le feste su zoom. In poco tempo ci siamo resi conto che era fattibile, che i bambini si divertivano, che le mamme erano incredule”. Come spiegato da Maria, nel babysitting online, una festa di compleanno da remoto non potrà mai essere uguale a quella tradizionale. Però per cercare di far sentire il meno possibile la distanza tra i bambini, l’animatrice virtuale organizza delle vere e proprie attività di gruppo, da fare individualmente soli in casa: “Io preparo una caccia al tesoro per casa e mando un file alla mamma con delle lettere da ritagliare e nascondere per casa. Tre minuti di lavoro e poi sono libere – ha spiegato Maria -. Poi durante la diretta, formulo le richieste tipo “vai a cercare in quel posto della casa dove piove a comando” (la doccia, ndr). Con tutte le lettere trovate devono formare una parola”. Tra una ricerca e l’altra, altre attività come mascherarsi da principessa o da super eroi. “Quale bambina a casa non ha una scatola di trucchi o quale bambino non ha una maschera da uomo ragno”.
Maria Jose non nasconde di essere al centro di una rete “benestante” della capitale. Sul suo profilo Instagram campeggiano foto di molti vip, dai calciatori Totti e Immobile a divi dello spettacolo come Bonolis e la Cortellesi, “una cara amica, per cui abbiamo fatto uno dei primi test”. Le prestazioni, durano “un’ora, un’ora e quaranta”. Si tratta di “una festa molto attiva, i bambini non sono sempre davanti allo schermo”.
Quella delle feste virtuali, su zoom, facetime o altri metodi di videochiamata, è l’apice del fenomeno del babysitting online, fenomeno che sta emergendo in paesi come l’Italia dove le scuole sono chiuse da mesi – e per mesi. Ma anche negli Stati Uniti, come registratodal Washington Post, il movimento è in costante crescita. Le babysitter virtuali arrivano a guadagnare fino a 36 dollari per una sessione video di per 45 minuti. Secondo Forbes, tra metà marzo e metà aprile, il settore ha visto una crescita delle richieste del 700% .

Ti potrebbe interessare anche: Lavorare dopo la pandemia: lo smart working sarà la norma per uno su tre