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Giancarlo Magalli fa a pezzi Barbara D’Urso dopo la cacciata da Mediaset: “Non mi è mai piaciuta”

Tra Mediaset e Barbara D’Urso il divorzio è ormai stato ufficializzato già da qualche giorno. Sono stati direttamente i vertici del Biscione a pubblicare una nota con cui si informano i telespettatori che la popolare conduttrice non sarà più alla guida di ‘Pomeriggio 5’ dopo ben 15 anni. Mentre gli altri programmi della D’Urso, ‘Live-Non è la D’Urso’ e ‘Domenica Live’, sono stati già cancellati dal palinsesto. A metterci il carico in favore della cacciata della conduttrice ci pensa oggi un suo illustre collega. Si tratta di Giancarlo Magalli che, intervistato dal Messaggero, non le risparmia frecciate al veleno.
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Barbara D'Urso Giancarlo Magalli

Giancarlo Magalli attacca Barbara D’Urso

“Quello che faceva lei era il monumento al trash. – così Giancarlo Magalli infilza subito Barbara D’Urso aprendo la sua intervista – Un modo di fare tv non dico brutto o sbagliato, ma estremamente ruffiano, con una grande dose di insincerità. Per sembrare amica del pubblico, con il cuore, esagerava ogni cosa. A me non è mai piaciuta. E poi mi ha tolto il saluto perché nel 2003 non la invitai nella giuria del programma La grande occasione, dedicato agli imprenditori. Che c’entrava?”.

“C’è anche da dire che non voglio far carriera. – prosegue poi Giancarlo Magalli parlando di sé dopo aver affossato Barbara D’Urso – Un impegno di due ore, tutti i giorni, per nove mesi, non lo reggerei più. Per questo due anni fa ho lasciato I fatti vostri. Infatti faccio l’opinionista, l’ospite, mi diverto su Tv8 con la Gialappa’s. Loro, se mi vogliono, andrò a trovarli più spesso”.

“Mi avevano promesso una telefonata sia Angelo Mellone, che adesso guida il Day Time, sia il direttore generale Giampaolo Rossi, ma finora non li ho sentiti. – rivela ancora Giancarlo Magalli riferito ai vertici Rai – Non è un problema: lavoro con la Rai dal 1964, senza mai una raccomandazione. E ho avuto buoni rapporti con tutti i manager, da Milano a Fuscagni, da Giordani a Voglino e via elencando. Tutti tranne Del Noce e Saccà, ovviamente”, conclude.
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