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Berlusconi in campagna elettorale: “Pensioni minime a 1000 euro al mese”

Non sono passate che poche ore dalla caduta di Mario Draghi che Silvio Berlusconi decide di voltare pagina e tuffarsi direttamente in campagna elettorale. Intervistato dal Tg5, il leader di Forza Italia illustra il programma della coalizione di centrodestra in otto punti. Documento evidentemente già preparato da tempo. Tra i vari punti elencati da Berlusconi, fa certamente discutere la promessa di alzare le pensioni minime a 1000 euro al mese.

Silvio Berlusconi

“Il nostro è un programma semplice. – spiega Berlusconi al Tg5 – Sono otto punti fondamentali per far ripartire l’Italia e per alleviare le difficoltà e le sofferenze degli italiani. Nel nostro programma c’è l’aumento delle pensioni, tutte le nostre pensioni, ad almeno 1000 euro al mese per 13 mensilità. C’è la pensione alle nostre mamme che sono le persone che hanno lavorato di più alla sera, al sabato, alla domenica, nei periodi delle ferie e che hanno diritto di avere una vecchiaia serena e dignitosa. E poi c’è l’impegno a mettere a dimora, a piantare ogni anno almeno un milione di alberi su tutto il territorio nazionale”

Foto Claudio Furlan/LaPresse 23 Giugno 2022 Monza (Italia) Chiusura campagna elettorale del candidato sindaco di Monza del centrodestra in piazza San Paolo. Nella foto: Silvio Berlusconi

“Un programma che si basa sulla nostra tradizionale lotta alle tre oppressioni. – sottolinea Berlusconi – L’oppressione fiscale, l’oppressione burocratica l’oppressione giudiziaria. E che è molto attento ai più deboli, agli anziani, ai malati ed è anche molto attento all’ambiente, che è un tema che diventa sempre più importante”. Sul possibile nuovo governo di centrodestra, il leader di Forza Italia confida che “quello che posso dire è che le nostre liste saranno fatte come sempre di donne e di uomini di alto profilo, che hanno dimostrato con i fatti, nel lavoro, nello studio, nell’impegno sociale, di saper lavorare con competenza e con onestà, realizzando i traguardi che si erano dati e mantenendo gli impegni e le promesse che avevano fatto. Credo siano virtù importanti anche, anzi soprattutto, in politica”.

“Noi siamo stati sempre i più  leali sostenitori del governo Draghi. – torna pi sulla caduta di Mario Draghi – Era un governo di unità nazionale che noi per primi avevamo proposto per far fronte alle emergenze del Paese. Sono stati i Cinque Stelle a mettere in crisi il governo, ancora una volta, rifiutando di votare un provvedimento davvero essenziale per gli italiani”, conclude.

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