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Ecco come è cambiato lo Studio Ovale con l’arrivo di Biden. La rivoluzione

Come da tradizione, ad ogni nuovo Presidente che arriva nella Casa Bianca tocca il compito di riarredare tutto in base al suo gusto, ai suoi ideali e ai messaggi programmatici che intende inviare. E così, fuori Trump dentro Biden. E il famoso Studio Ovale cambia forma. Tende, tappeti e carta da parati, ma anche oggetti, quadri e busti. Ora ogni cosa è il simbolo della politica del nuovo presidente degli Stati Uniti. Il quadro di Benjamin Franklin, padre fondatore e uomo di scienza, ha preso il posto di quello raffigurante il settimo presidente Usa, il populista e schiavista Andrew Jackson che invece aveva voluto affiggere Trump.

Sono poi comparsi i busti di Martin Luther King, Rosa Parks, Robert Kennedy e del sindacalista e attivista per i diritti dei braccianti agricoli ispanici Cesar Chavez. Via dalla scrivania il pulsante con cui Trump ordinava bibite. Al suo posto, tra i tanti simboli politici, sulla libreria è esposto un oggetto davvero particolare: un pezzo di pietra lunare portato sulla Terra dalla missione Apollo 17. A due giorni dal suo insediamento il neo eletto presidente degli Stati Uniti Joe Biden sembra abbia iniziato ad apportare le prime modifiche anche allo Studio Ovale.

Oltre ad aver fatto mettere i busti di numerosi ex presidenti e i dipinti Jefferson e Hamilton, nella stanza più importante della Casa Bianca sono comparsi anche dei tappeti blu e un ritratto di Roosvelt. Inoltre, Biden ha fatto rimuovere le bandiere militari volute da Trump e ha lasciato solo quella degli Stati Uniti e dei militari prigionieri. Spicca l’assenza del busto di Churchill voluto da Trump. Sulla scrivania, tra le tante foto, il neo presidente Usa ha esposto anche quella che lo ritrae con papa Francesco, un altro importante messaggio.

Sono intanto 17 gli ordini esecutivi firmati dal neopresidente degli Stati Uniti nel suo primo giorno in carica: tra questi l’obbligo di mascherina e il distanziamento sociale negli edifici e nei territori federali per combattere la diffusione del Covid, la revoca del divieto di ingresso negli Usa ai cittadini di alcuni Paesi musulmani oltre a quelli provenienti dal Venezuela e dalla Corea del Nord, lo stop all’oleodotto Keystone tra Canada e Usa e la fine della dichiarazione di emergenza per dirottare fondi per il muro col Messico, così da fermarne la costruzione.

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