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Boldrini: “L’intervento riuscito, ma il dolore è tanto e sarà lunga. Grazie a tutti”

“L’intervento è andato bene”. E questa è già una grande notizia, quella più attesa. Laura Boldrini pubblica sui social un messaggio dall’ospedale. Dopo l’annuncio del ricovero, l’ex presidente della Camera rassicura sulla sua salute. “Dopo un passaggio in terapia intensiva mi hanno spostata in reparto. È subito iniziata la riabilitazione, che nella fase post operatoria è una prova durissima perché il dolore è forte”, ha scritto, ringraziando coloro che hanno avuto “un pensiero di sostegno e di affetto”. (Continua a leggere dopo la foto)

Nell’annunciare il suo ricovero per l’intervento Laura Boldrini aveva confessato di avere paura. “Con l’aiuto della fisioterapista, – racconta all’indomani dell’operazione – mi sono seduta sul bordo del letto e dopo, appoggiata ad un supporto, ho fatto un passo in avanti e uno indietro e poi mi sono seduta di nuovo. Una fatica mostruosa. Sembra un passaggio da niente, una cosa semplice e invece mi è sembrato tanto. E mi ha dato speranza”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Ero così contenta, anzi eravamo contente, anche l’operatrice e la mia compagna di stanza mi hanno rivolto parole di incoraggiamento”, continua Boldrini. “È come quando per raggiungere un posto hai davanti una salita che non sai quando finisce: la devi percorrere e basta, a passo lento e determinato. Prima ti avvii, prima arrivi. Ieri sono partita e so che sarà lunga, perché recuperare ogni piccolo movimento che potrà restituirmi l’autonomia, costa fatica e dolore”, ha aggiunto. (Continua a leggere dopo la foto)

“Mi sostiene in questa sfida – e mi sosterrà in futuro – l’affetto che ho ricevuto – conclude. – La più importante delle risorse per combattere una malattia non è solo quella della determinazione personale, ma anche e soprattutto il non sentirsi soli, il continuare a percepirsi parte di una comunità, il mantenere i legami che hanno caratterizzato la nostra vita fino a quello spartiacque che, comunque, la malattia rappresenta. Perché c’è un prima e un dopo, inutile negarlo. Ed è quel prima che non si deve perdere, proprio nel momento in cui si è costretti a ripensarsi e ricostruirsi”.

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