Torna lo stallo in Inghilterra sul fronte dei negoziati Londra-Ue in ottica Brexit. Le trattative svolte nel weekend fra i delegati britannici e i diplomatici europei si sono conclusi con un nulla di fatto, dopo il rifiuto di Londra al compromesso sul backstop (i confini irlandesi) avanzato da Bruxelles. Ora la premier Theresa May, come anticipato dal Sole 24 Ore, è attesa da 72 ore decisive per il futuro dell’intero processo di separazione.
La May, a quanto scrive via Twitter il cronista del Sun Tom Newton Dunn, starebbe progettando di cambiare il voto del 12 marzo da “voto significativo” (un giudizio secco sul suo accordo con la Ue) a “voto provvisorio” (un giudizio sul suo accordo con alcuni emendamenti). Un passaggio che sarebbe significativo visto che significherebbe un giudizio soltanto parziale sull’accordo integrato dalle modifiche proposte da Geoffrey Cox, il procuratore generale che ha condotto le trattative a Bruxelles nel fine settimana.
Un voto favorevole dei parlamentari al patto May-Cox potrebbe trasformarsi in un nuovo strumento di pressione su Bruxelles, nel tentativo di strappare una modifica sostanziale proprio sul backstop. Non è tutto, però. La fronda di “Brexiter” più accaniti sostiene anche una terza opzione, oltre al voto significativo e provvisorio: non votare proprio, rimandando una consultazione rischiosa per la tenuta dell’intero governo.Brexit, il parlamento affonda Theresa May. Bocciato l’accordo con UE