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Bruno Vespa contro i no vax in tv: “Come intervistare un terrorista”

Bruno Vespa lancia il suo anatema contro la presenza secondo lui esagerata dei no vax in televisione. Ospite di Giuseppe Brindisi a Zona bianca, il conduttore di Porta a Porta critica i colleghi giornalisti che invitano troppo spesso le persone contrarie al vaccino nelle loro trasmissioni. Dare loro troppo spazio, questa la tesi di Vespa, è come se durante gli anni di Piombo avessimo intervistato un terrorista ogni sera in tv.

Bruno Vespa

“Sicuramente è stata una decisione forte. – dichiara Vespa riferendosi alla stretta dei controlli sui voli provenienti anche dall’Ue – Però il presidente del Consiglio, come sapete, l’ha giustificata dicendo che questa normalità ci è costata 134.000 morti. I Paesi vicini sono più pericolosi di noi, proteggiamoci. Capisco che possa suscitare perplessità e discussioni, però alla fine ne abbiamo subite tante. Piuttosto bisogna pensare alle persone in difficoltà come i pendolari o i frontalieri che vanno e vengono tutti i giorni dalla Francia”, riflette il giornalista.

“Bisogna trovare delle soluzioni per non rendere la vita impossibile agli altri. – prosegue Vespa – Però io sono un assoluto sostenitore del vaccino in maniera totale. Sono molto addolorato quando sento delle opinioni che mi paiono fondate sul niente. Spero che gli italiani corrano a farsi la terza dose. Spero che i genitori corrano a far vaccinare i bambini, anche perché da vecchio cronista guardo i dati che ci dicono che con il vaccino si sta meglio. Mi pare sia sufficiente per rafforzare ogni giorno di più la mia convinzione”.

“Non immaginavo onestamente che ci sarebbero stati più di 6 milioni di italiani così resistenti e così pericolosi per se stessi e per gli altri. – attacca ancora i no vax Bruno Vespa – Noi facciamo i cronisti e quindi abbiamo il dovere di sentire tutti. Però credo che stiamo esagerando. Non c’è trasmissione che non dia ai no vax uno spazio francamente esagerato. Questo porta ad una enorme enfatizzazione di questo fenomeno che andrebbe circoscritto. È come se noi, durante gli anni del terrorismo, avessimo intervistato un terrorista per sera. – questo il suo ardito paragone – L’eco sarebbe stata gigantesca e il terrorismo forse terrorismo forse non sarebbe mai stato sconfitto. Anche io ho avuto i miei no vax, ma nessuno ha mai gridato. Ma se tutte le sere diamo ai no vax lo spazio principale della trasmissione non ne usciamo più”, conclude.

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