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Quanti guai a Montecitorio: il caffè degli onorevoli costa di più, ecco i prezzi della vita (davvero dura) in Parlamento

Un nuovo anno all’insegna degli aumenti, non certo graditi ai cittadini italiani che probabilmente avevano espresso ben altri propositi a ridosso del 31 dicembre 2018.  E che ora si trovano invece a fare i conti con l’aumento della pressione fiscale denunciato dall’Istat. Tempi duri, verrebbe da dire con un amaro sorriso in bocca, anche per gli onorevoli, che hanno visto in questi giorni un rincaro dei prezzi di caffè, spremute e panini consumati alla buvette di Montecitorio. Il bar del Parlamento, racconta l’Adnkronos, ha visto ad esempio il costo delle bottigliette d’acqua passare da 50 a 55 centesimi, quello delle piadine da 3,50 euro a 3,85 e via dicendo.

Il nuovo listino è il risultato della gara vinta dalla Cir Food, cooperativa italiana di ristorazione che si è aggiudicata l’appalto del servizio di ristorazione a Palazzo Montecitorio, sostituendo Compass group Italia. E che ha spiegato: “La Camera dei deputati ha introdotto per la prima volta nel bando i criteri ambientali minimi, chiedendo l’applicazione dei cosiddetti ‘Cam’. Questo comporta la scelta di categorie merceologiche di maggiore qualità dei prodotti a cui corrisponde un leggero adeguamento dei prezzi, poiché verranno servite molte più materie prime di origine biologica e certificate Dop e Igp”.Un nuovo corso salutato con favore dal deputato Cinque Stelle Federico D’Incà: “Iniziamo l’anno con il piede giusto. Nel nuovo appalto che è partito in questi giorni con la Cir Food la Camera dei deputati non paga più il canone annuale di gestione per la buvette. Complessivamente l’amministrazione e quindi i cittadini risparmiano € 189.000 sul totale dell’appalto per la ristorazione interna (compresa la buvette) e ci sono aumenti medi del 10% per le singole voci”.“In merito ai prezzi della buvette – sottolinea ancora l’esponente grillino – questi sono stati allineati a quelli di mercato perché erano fermi al listino depositato ai tempi della Presidenza Fini. Un altro passo avanti nella diminuzione dei costi della Camera dei deputati”. Frasi che hanno scatenato l’ironia degli utenti che sottolineano come, al netto del leggero aumento, i parlamentari possano beneficiare ancora di aperitivi alcolici a 4,95 euro, fritti a 1,65 euro il pezzo, tranci di pizza bianca o rossa costa a 1,10 euro (per gli altri gusti si sale invece a 2,75 euro). Stesso costo per rosette e panini vegani: 3,05 euro.

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