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Calenda: “Di Maio è il vero arricchito. Prima della politica il suo reddito era zero”

Carlo Calenda non è uno che le manda a dire, e anche in piena campagna elettorale per il No al referendum costituzionale ne approfitta per non sottrarsi alla polemica con Luigi Di Maio. Il leader di Azione parlando del taglio dei parlamentari, attacca il ministro degli Esteri dal palco dell’evento promosso a Milano “Fermiamo il populismo“. E le sue dichiarazioni hanno subito fatto il giro dei social: “Che Di Maio dica a me che mi sono arricchito con la politica, quando il suo reddito prima della politica era zero, fa ridere i polli”. E sulle Regionali Calenda dice: “Il governo non rischia. Ma per una ragione molto semplice: perché è nato proprio col presupposto di non andare alle elezioni”.

L’ex ministro dello Sviluppo economico di Renzi lo dice a chiare lettere: “Ci sono solide ragioni sia di merito che politiche per votare no. Sono favorevole a una riduzione del numero dei parlamentari, ma all’interno di una riforma seria, che superi il bicameralismo paritario. Questo taglio non farà funzionare meglio il Parlamento e serve solo alla propaganda dei Cinque stelle che sono diventati la vera “casta”. Ogni giorno nuovi esponenti di partiti che hanno votato sì si schierano per il no, come Giorgio Gori e Tommaso Nannicini nel Pd. Saremo insieme in piazza, con Emma Bonino, Carlo Cottarelli e molto altri oggi pomeriggio a Milano per fermare i populisti prima che mettano mano alla Costituzione”.

 

Sostiene ancora Calenda: “Ho lavorato molto bene con Renzi al governo, ma ora abbiamo modi di fare politica completamente diversi. Lui ha scelto di far nascere il governo con i Cinque stelle, cosa che ritengo sbagliata sotto ogni punto di vista, dopo aver detto molte volte che mai sarebbe successo. Il Partito democratico di Zingaretti invece ha smentito tutte le condizioni che aveva imposto ai Cinque stelle per la formazione di questo governo”.

“Aveva detto no a un altro governo guidato da Conte. E poi a seguire: no ai decreti Sicurezza, sì allo Ius culturae e no al taglio dei parlamentari. In pratica, il Pd si fa dettare la linea dai Cinque stelle. Azione nasce per riportare coerenza e serietà in politica”, conclude Calenda.

 

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