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Canone Rai, tutte le novità: “Si va verso una riduzione”

Canone Rai cambia tutto. O almeno così dovrebbe essere nei prossimi anni. Ad annunciare le ultime novità su questo balzello che gli italiani non hanno mai particolarmente amato, è il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti durante un’audizione in commissione di Vigilanza. Secondo Giorgetti ci sono sul tavolo al momento diverse ipotesi di riforma del canone, a partire da una sua riduzione.
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Giorgetti: canone Rai verso riduzione

“C’è una pluralità di ipotesi di riforma del canone Rai allo studio”, sottolinea Giorgetti in audizione in commissione di Vigilanza. Il ministro ricorda anche di aver “convocato uno specifico tavolo presso il Mef. In un’ottica di breve periodo l’ipotesi potrebbe essere scorporare dal pagamento del canone una quota relativa agli investimenti sostenuti dalla Rai, a sostegno per esempio della capacità trasmissiva. Attualmente si tratta di circa 300 milioni annui che verrebbero posti a carico della fiscalità generale, riducendo il canone di abbonamento”.

“Nel medio periodo va aperta una riflessione sul pagamento del canone, attualmente legato al presunto possesso di un apparecchio televisivo. – aggiunge Giorgetti – Ma le nuove modalità di sviluppo e di fruizione, come dimostra RaiPlay, consentono di fruire dei contenuti Rai usando vari device. Qualora il presupposto diventasse il possesso di un’utenza telefonica mobile, si avrebbe un aumento della platea. E quindi una riduzione del costo pro capite del canone. Oggi sono 21 milioni i cittadini che lo pagano, mentre le utenze telefoniche attiva sono 107 milioni”.

“Questo meccanismo comporterebbe però problemi di applicazione, relativi al calcolo di utenze per nucleo familiare. Andrebbe individuato un tetto massimo per evitare il pagamento di una somma più elevata. – avverte ancora Giorgetti – Prendendo come orizzonte il rinnovo della concessione (in scadenza nel 207, ndr), si potrebbero individuare altri meccanismi. In ogni caso ogni ipotesi di revisione e riduzione del canone Rai deve prendere le mosse da una chiara definizione degli oneri del servizio pubblico. Dalla garanzia della sostenibilità degli investimenti. Da un’attenta revisione delle dinamiche di spesa dell’azienda”.
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